mercoledì 29 dicembre 2010

Mousse rosa con melograno

Cari fuffologi, non siamo sparite, ma la preparazione di innumerevoli cene, pranzi, aperitivi e merende d'auguri ci ha tenute molto tempo in cucina ma lontane dalla tastiera.

Torniamo in tempo per augurarvi buon anno con un'idea light (incredibilmente!) e di un bel colore ottimista.

Ingredienti per 8 persone

2 filetti di trota salmonata
1 formaggio caprino
Sale e pepe bianco q.b.
Olio extravergine d'oliva
1 melograno
1 rametto di maggiorana

Cuocere al vapore i filetti di trota leggermente salati con sopra un rametto di maggiorana.
Eliminare la pelle dei filetti e passare al mixer la trota con un filo d'olio.
Aggiungere il caprino e mescolare fino ad ottenere una crema omogenea. Salare e pepare.

Tagliare a fette del pane rustico e dorarlo al forno. Spalmare ogni fetta con la mousse e decorare con qualche chicco di melograno (che portano soldi e non fa mai male).

Buona anno!

lunedì 13 dicembre 2010

Torta salata di pollo e carciofi

Io, Giuliana, confesso di cucinare molto e di surgelare di conseguenza, un po' perché trasformate tutte le ricette in miniporzioni da single diventa un po' complicato, un po' perché vuoi mettere la soddisfazione? Inoltre avendo parenti con la campagna che elargiscono generosamente verdure di stagione, o ti rassegni a mangiare la stessa cosa per qualche mese o surgeli per i rainy days.

Questa torta è frutto di ronda serale nelle profondità del freezer che ha riportato alla luce carciofi stufati, mezzo pollo e un rotolo di pasta sfoglia.

Ingredienti

1 rotolo di pasta sfoglia
4 carciofi
Prezzemolo
1 spicchio d'aglio
Mezza cipolla, un gambo di sedano e una carota per il brodo
Mezzo pollo
1 riccottina monoporzione (lei, sempre fedele)
100 g di parmigiano grattugiato
2 uova
Sale e pepe q.b.
Olio extravergine d'oliva

Stendere la pasta sfoglia e tenerne da parte un po' per le decorazioni.
Pulire i carciofi, tagliarli a fette sottili e stufarli in padella con l'olio e lo spicchio d'aglio. Tritare un po' di prezzemolo e aggiungerlo ai carciofi.
Bollire il pollo in acqua salata con le verdure (così vi avanza pure il brodo!)
Spelarlo e tagliarlo a striscioline.
In un contenitore mettere i carciofi, il pollo, la ricottina, il parmigiano e l'uovo, salare e pepare.
Riempire la pasta sfoglia, decorare con qualche striscia di pasta e spennellare con l'uovo sbattuto.

Infornare a 180° per circa 40 - 45 minuti.

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giovedì 25 novembre 2010

Buona festa del grazie

Oggi è il giorno del Ringraziamento negli States e la Bree Van De Kamp che è in noi non può lasciar passare l'occasione senza festeggiare.
Per non illanguidire nella malinconia, al pensiero che una parte di redazione l'anno scorso a quest'ora stava facendo le valigie per NYC, vi postiamo una ricetta di un classico del pranzo del Ringraziamento, quella maratona culinaria che inizia a metà pomeriggio e finisce quando l'ultimo dei sandwich al tacchino lascia il frigorifero (secondo racconti attendibili, una settimana dopo).
Non pensando nemmeno per un momento a farcire un monumentale tacchino, ci orientiamo verso il dolce, usando uno dei nostri ingredienti di stagione preferiti, la zucca.

Pumpkin Pie - Crostata di zucca

Ingredienti:
1 rotolo di pasta brisée
1 zucca tonda (800 g circa)
3 uova
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
Noce moscata (una pizzico)
125 ml di panna
100 g di zucchero di canna
2 cucchiai di sciroppo d'acero (si trova, si trova - in alternativa un cucchiaio di miele d'acacia)
Sale

Tagliare la zucca a fette, togliere i semi e metterla in forno a 180°. Cuocere finché diventa tenera (circa mezz'ora).
Con un cucchiaio togliere la polpa dalla buccia, metterla in una ciotola e frullarla. Una volta fredda, aggiungere i tuorli d'uovo, lo zucchero, lo sciroppo d'acero, la panna e le spezie.
Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e aggiungerli alla zucca.

Foderare con la pasta una teglia da forno (24 cm) e ritagliare eventuale eccedenza per le decorazioni. Bucherellare il fondo e versare il ripieno.
Cuocere 10 minuti in forno a 220°. Poi abbassare a 180 e cuocere un'altra mezz'ora. Le decorazioni vanno aggiunte dopo circa 20 minuti da inizio cotture, altrimenti affondano.

*chi becca la citazione teledipendente dal titolo vince una fetta di torta! (la Giù)

giovedì 11 novembre 2010

Pints of Guinness make you strong

Nonostante San Martino stia mantenendo le promesse e almeno a Torino brilli un bel sole, la stagione e quella che è, quindi ci permettiamo di postare una ricetta che più autunnale non si può.
Gli stufati sono ottimi per il periodo perchè sono piatti unici, cuociono per delle ore tranquilli e borbottanti, permettendoti di goderti il calduccio della cucina, sono comfort food allo stato puro, ma non sono piatti da donnicciole.
Consiglio della chef: prepararlo ascoltando A rainy night in Soho dei Pogues.

Ingredienti per 4 persone

400 gr di spezzatino (tenerone di manzo)
1 cipolla bianca
4 carote medie
1 gambo di sedano
1 lattina di Guinness
1 dl di brodo vegetale
burro
olio d'oliva
sale
pepe
farina

Miscelare la farina con un pizzico di sale e una macinata di pepe. Infarinare la carne e scuotere l'eccesso.
In un tegame di coccio scaldare l'olio e far sciogliere il burro. Rosolare la carne.
Aggiungere le verdure tagliate a pezzi non troppo piccoli. Salare e pepare.
Versare un bicchiere di Guinness e coprire.
Durante la cottura (2-3 ore) aggiungere il brodo se il sugo si asciuga troppo. Essendo uno stufato, la salsa deve essere abbondante.

Tocco italiano: servire con fette di polenta alla griglia e una spolverata di prezzemolo tritato.
Tocco finale: gustare con una pinta di Guinness - ovvio, no?

martedì 9 novembre 2010

"Le ricette della fuffa vol.2": la Bibbia dei fuffologi è in arrivo!



“Ma ‘Le ricette della fuffa’ si può comprare?”, “Dove ne trovo una copia?”, “La prossima volta pubblicatelo prima di Natale, così posso regalarlo!”: nell’ultimo anno, con grande e piacevole sorpresa, ci siamo sentite fare più e più volte queste domande e osservazioni... Il libriccino di ricette, realizzato un po’ per gioco e un po’ per scherzo e regalato agli amici, sembrava riscuotere più successo del previsto.

Così alla fine ci siamo decise: il secondo volume della fuffa è realtà!
E questa volta potete acquistarlo, regalarlo, recapitarlo come messaggio in codice per l’amico/l’amica che non sa cucinare, farlo avere alla zia che vi avvelena a ogni invito a pranzo... insomma, farne quello che vi pare!

Lo (chiccosissimo) stile vintage e la (amatissima) grafica restano quelli che conoscete (e se non li conoscete... allora non potete esimervi dall’acquisto! :D), ma naturalmente si arricchiscono i contenuti: nel nuovo volume troverete il meglio dal blog e, of course, idee assolutamente inedite, ma anche le ricette “storiche”, per chi si è perso il primo libro.

120 pagine di pura fuffa in formato tascabile, guarnite di disegnini, chiacchiere e ironia, per la modica cifra di 10 euri.


Come faccio ad averlo?

Opzione 1: se abiti a Torino e dintorni, ordinalo da noi
Se vuoi risparmiare le spese di spedizione, puoi richiedere il libro direttamente a noi.
Mandaci un’email all’indirizzo idee@lericettedellafuffa.it, indicando quante copie desideri e potrai poi ritirare il libro chez nous: basta organizzarsi.
Per gli altri: siamo spiacenti, ma il furgoncino per le consegne non ce lo abbiamo ancora... Però potete scegliere l’opzione 2!

Opzione 2: Acquistalo su Lulu
Il libro è in vendita sul sito di stampa online Lulu.com: il prezzo è lo stesso, ma le spese di spedizione sono a parte.
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lunedì 8 novembre 2010

La fuffa dei lettori #7: Sole d'autunno

E' lunedì e la nostra fedelissima Cristina torna a farci visita alla "Fuffa dei lettori" (per i suoi altri contributi vedete qui e qui e anche qui) con una torta che alle vostre redattrici ha fatto subito pensare a un meraviglioso sole d'arance, capace di illuminare e scaldare anche un uggioso pomeriggio d'autunno.
Grazie Cristina, anche per il consiglio del thé con le spezie, ché solo a leggerne pare di sentirne il profumo!


Ingredienti:
- 3 arance e la scorza di una
- Farina mista senza glutine 250gr
- Mezza bustina di lievito per dolci
- 50gr di burro
- 2 uova
- 3 cucchiai di zucchero a velo
- mezza fialetta di rum per dolci.

Mettere in una zuppiera la farina, il lievito, 2 cucchiai di zucchero a velo, e la scorza dell'arancia grattugiata. Rimescolare. Sbattere le uova, e sciogliere il burro a bagnomaria (o a fuoco vivo senza che prenda colore né si bruci). Fare della farina il classico vulcanetto e mettervi al centro le uova, il burro e 4/5 gocce di essenza di rum, indi mescolare bene il tutto con l'aiuto di una forchetta. Deve risultarne un composto morbidoso e spalmabile ma non proprio 'liquido'. Mettetelo da parte.
Sbucciate e affettate le arance. Prendete una teglia rotonda, copritela con la carta forno, e qui spargete sul fondo il cucchiaio di zucchero irrorato qui e là con le gocce rimanenti della fialetta di rum. Posatevi sopra le fette d'arancia in modo tale da coprire tutto il fondo della teglia, quindi versatevi sopra il composto messo da parte e livellatelo adeguatamente.
Infornare una ventina di minuti a 200 gradi, quindi un'altra ventina a 120.

Quando sarà pronta, estraetela e capovolgetela sul piatto di portata.
Consiglio come accompagnamento un the con le spezie (ovvero the nero con stecca di cannella, bacche di cardamomo, zenzero fresco e chiodi di garofano), per combattere ma anche godersi queste giornate che ci stanno portando nell'inverno.

mercoledì 3 novembre 2010

A cena con Monsieur le Directeur Général...

Ha piovuto, piovuto, piovuto.
E adesso il timido sole che finalmente ha deciso di spuntare è annegato nella nebbia.
Quale momento migliore per sognare luoghi caldi ed esotici?
Per aiutarvi a lasciare il vostro corpo sulla sedia, davanti al monitor, al libro di scuola o altrove, e vagabondare con la mente verso sud, niente di meglio della ricetta camerunese che abbiamo da tempo promesso, da tempo sperimentato, ma non ancora condiviso (sembrerà curioso e poco credibile, ma anche le vostre fuffologhe talvolta lavorano): il poulet DG, dove DG sta per “directeur général”. Un piatto, come dice il nome, per le grandi occasioni e gli ospiti importanti: dunque ricco, gustoso, decisamente saziante.

Naturalmente, come tutti i piatti tradizionali, ha un milione di varianti possibili... Questa è quella riprodotta “a naso”, corrispondente nel gusto a quanto assaggiato in Cameroun, ma adattata per ridurre un po’ i tempi di preparazione, scegliendo i bocconcini di petto di pollo al posto del pennuto intero.

Il tutto non è proprio ad altissimo tasso di fuffa, ma fidatevi: il segreto è avere un po’ di tempo, mettere su la musica adeguata, ballare senza ritegno mentre pulite le verdure, aspirare ben bene il profumo delle spezie e poi via: il poulet sarà pronto e voi sarete ancora lì a dimenarvi e fischiettare.
Garantito.

Colonna sonora consigliata: “The best of Manu Dibango” o “Soul Makossa”, sempre Manu Dibango

PS: gli amici torinesi che abbiano voglia di assaggiare un poulet DG autenticamente camerunese possono fare un salto al Jardin d’Afrique (il proprietario è di Yaoundè), in via Feletto, zona corso Giulio Cesare: il posto è abbastanza grezzo, ve lo diciamo (anche se ci hanno assicurato che stanno per avviare lavori di ristrutturazione) e probabilmente sarete gli unici avventori italiani, ma questo è il bello! L’atmosfera è esattamente quella che abbiamo respirato in Camerun - musica, trasmissioni di calcio in tv e birra solo da 66cl compresi.


Poulet DG

Ingredienti per 4 persone

1 petto di pollo di grandi dimensioni
1 grossa cipolla
3 peperoni (possibilmente uno verde, uno rosso e uno giallo)
fagiolini (a piacere, non ho calcolato le quantità... la precisione non è fuffosa!)
3 carote
1 zucchina
2 plantain o banane platano (e qui scatta la domanda: dove diamine le trovo? Scovate all’Ipercoop di Beinasco, solitamente sono reperibili nei negozi di prodotti esotici e penso immancabili a Porta Palazzo)
2 pomodori
Aglio
Curry
Zenzero fresco
Paprika o peperoncino

Tagliare il pollo a pezzettini non troppo piccoli e farlo marinare con 1/4 di cipolla tritata, uno spicchio d’aglio, un cucchiaino di curry, un pizzico di paprika e olio a piacere. Più tempo se ne starà a meditare nel frigo, migliore sarà. Intanto pulire le verdure e prepararle per l’uso: tagliarle a pezzi (i plantain vanno ridotti a rondelle non troppo sottili, un cm circa), sbollentare i fagiolini per ammorbidirli, condire i pomodori con olio, sale, uno spicchio d’aglio.
Quando il pollo sarà ben marinato, farlo saltare in padella fino a cottura, poi metterlo da parte.
In una casseruola capiente (non lesinate sulle dimensioni o la verdura ci metterà un secolo a cuocere e non riuscirete mai a cacciarci dentro anche il pollo!) far soffriggere la cipolla in poco olio, finché non sarà morbida e quasi trasparente, quindi aggiungere le carote, poi i peperoni e infine i fagiolini e la zucchina. Pelare e grattuggiare lo zenzero e unirlo alle verdure.
Lasciar cuocere 5/6 minuti, aggiustando di sale, quindi aggiungere i pomodori con la loro acqua e il condimento e continuare la cottura per altri 10 minuti.
Unire il pollo, mescolare bene e quindi cuocere per altri 25/30 minuti, ricordando di aggiungere un po’ d’acqua se il tutto dovesse asciugarsi troppo.
Nel frattempo friggere i plantain e unirli al pollo e alle verdure poco prima di togliere dal fuoco.
Servire tiepido, eventualmente accompagnato da riso pilaf.

martedì 2 novembre 2010

Salone del Gusto 2010, il reportage della fuffa è online!


Abbiamo approfittato della pazienza dei nostri due lettori, ma infine ce l'abbiamo fatta: le foto della missione al Salone del Gusto sono finalmente online.
Potete curiosare fra salumi e cioccolatini, birre e forme di pane - esattamente come abbiamo fatto noi - visitando la nostra pagina Facebook.

Esperienza travolgente dal punto di vista gastronomico, appagante per i sensi, stimolante per le idee, ha urgente bisogno di un sostanziale miglioramento: il ritocco (verso il basso, of course) della tariffa d'ingresso. E niente assaggini a pagamento, please, che ci tolgono la curiosità.

martedì 26 ottobre 2010

India per signorine



Che fare quando hai voglia di una cena di compleanno posticipata a base di cibo indiano e inspiegabilmente il ristorante più vicino a casa ti ha tagliato fuori dalle rotte di consegna?

Chiedi aiuto ai poteri della fuffa e al ripiano delle spezie della cucina per produrre qualcosa di simile a un pollo al curry.

Poi chiedi aiuto alla tua collega della fuffa per la produzione di un riso basmati giustamente speziato.

Sperando che alla lettura di questa ricetta l'India non mi neghi in futuro il visto d'entrata, eccola qui:

Ingredienti per 4 persone

due cosce e sovracosce di pollo
un limone non trattato
una cipolla bianca
uno yogurt magro bianco
sale
pepe
curry in polvere
curcuma in polvere
peperoncino in polvere
zenzero in polvere
olio di semi d'arachide

Togliere la pelle al pollo. Salare, pepare, aggiungere un cucchiaino di curcuma, un cucchiaio di curry, un pizzico di peperoncino, un cucchiaino di zenzero. Coprire con il succo del limone e mettere in frigo a marinare per almeno un paio d'ore.
Tagliare una cipolla a fettine sottili, farla imbiondire in olio e aggiungere il pollo scolato dalla marinata.
Fare soffriggere per bene, aggiungere la marinata e lo yogurt. Coprire e cuocere per circa 40 minuti coperto, facendo attenzione che la salsa non consumi troppo.

Servire con riso basmati o Venere.


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martedì 19 ottobre 2010

La fuffa dei lettori #6: Pain au chocolat mignon

Non è lunedì, ma "La fuffa dei lettori" finalmente ritorna! Non potevamo far aspettare fino alla settimana prossima Roberto - già autore di questa ricetta - e i suoi goduriosi paninetti... Consigliatissimi in abbinamento a uggiose domeniche pomeriggio d'autunno e perfetti per curare le sindromi da carenza d'affetto.



Ingredienti (per 4 persone "normali" o per 2 golose...)
1 confezione di pasta sfoglia
1 tavoletta di cioccolato fondente
Zucchero a velo

Scaldare il forno a 180°
Stendere la pasta sfoglia già pronta, tagliare le parti laterali per ottenere una forma rettangolare, da cui ritagliare delle strisce triangolari di 5x10 cm circa (o più grandi se si vogliono fare più grossi).
Spezzettare la cioccolata e sistemarne un mucchietto a un cm dal bordo inferiore più stretto di ogni striscia, quindi arrotolare.
Se utilizzate strisce più grandi, mettere il cioccolato al centro, chiudere prima un lato e poi sopra l'altro.
Ripetere fino ad esaurimento della pasta.
Infornare per 15 minuti circa.
Cospargere con zucchero a velo.
Mangiare.

Nel ripieno si possono anche mettere granella di nocciole, mandorle, noci...
oppure gocce di cioccolato sopra l'impasto premendo leggermente.

lunedì 11 ottobre 2010

Fuffa à la camerounaise

Cari amici della fuffa, la “metà africana” della redazione è finalmente rientrata all’ovile! E naturalmente ha cercato di portare a casa - oltre a quel milioncino di foto, cd da ascoltare in caso di attacchi di nostalgia, ricordini vari e nomi e facce da ricordare e con cui cercare di restare in contatto - anche qualche souvenir alimentare, forse non così fuffoso, per la presenza di ingredienti quanto meno insoliti, ma certamente esotico e intrigante.

Ora, per chi non lo sapesse, la meta della spedizione è stata il Cameroun, che, con le sue esuberanti foreste a sud-ovest e le ampie savane a nord, se ne sta rintanato proprio dove l’Africa fa la conca intorno al Golfo di Guinea (piccola lezione di geografia a uso e consumo di chi, esattamente come me prima di andarci, non ha le idee troppo chiare sulla sua collocazione...) :)
La natura lavorativa del viaggio mi ha costretta a una serie di cene di rappresentanza in ristoranti pseudo-italiani, pseudo-spagnoli, pseudo-quelchevivieneinmente, frequentati da europei danarosi e uomini d’affari locali, ma appena sono riuscita a sfuggire a queste insane frequentazioni... beh, finalmente ho potuto mangiare qualcosa di “vero”... e anche qualcosa di strano!
E qui ne approfitto per ringraziare Paolo, Pierre e Stephane per la compagnia e i consigli: merci encore, les gars!

Ecco, quindi, la mia esperienza culinaria camerunese in rigoroso ordine alfabetico, con molte mancanze, ma del resto bisogna sempre lasciarsi qualcosa da assaggiare...

PS: le ricette alla prossima puntata!



50-50 (leggi: cinquante-cinquante): gli spiedini di manzo, che costano, appunto, cinquanta franchi l’uno. Cotti sulla griglia nel quartiere musulmano, sono il classico cibo da strada che si mangia rigorosamente in piedi, dopo averli “rotolati” a piacere dentro spezie più o meno piccanti (occhio al colore!), magari accompagnati da plantain fritti. Praticamente l’equivalente in ciccia delle ciliegie: quando cominci, non riesci a fermarti!





B come bar
, cioè il barracuda: ottimo alla griglia, ben rotolato in una serie di spezie (non esattamente identificabili, mannaggia!) che creano una gustosa e aromatica crosticina.








C come cacao: prendete un frutto di cacao, anche non maturo; apritelo, staccate una fava con la sua polpa bianca e gelatinosa intorno, succhiate e godetevi il sapore acidulo e rinfrescante. Voilà les bonbons de la forêt!




C come Castel, cioè la birra, cioè la bevanda nazionale. Non le sfuggirete: l’ho bevuta persino io che sono in astinenza forzata da alcol (grrrrrrr....). Ma scordatevi di tenere il passo di un camerunese: vi guarderà tranquillo e beato sorseggiando la terza bottiglia da 66, mentre voi crollerete ubriachi sul tavolino del bar.

D come DG, cioè Directeur General: cosa c’entri il direttore generale in cucina, ve lo spiego nel prossimo post...





E come Essos: il mercato dove avrei voluto comprare qualcuno di quei bellissimi peperoncini iper-piccanti con cui si fa una salsa mozzafiato. Avrei voluto, se non ci avessero arrestati. Ma questa è un’altra storia...






G come gam
beri e gamberetti: da non perdere, grigliati o saltati nell’olio di palma, con un pizzico di piment (ma solo un po’, o la vostra lingua entrerà in sciopero per il resto del pranzo/cena). Del resto, se questo paese prende il nome dai gamberi - camaroes in portoghese - un motivo ci sarà.

M come musica, che non si mangia, ma si ascolta sempre, ovunque e preferibilmente a volume sostenuto, soprattutto stando scialati al tavolino del bar, in compagnia di una - o più - Castel.

N come n’dolé
, il piatto tipico di Douala: è una sorta di purea grossolana fatta con le foglie di n’dolè, appunto, una verdura simile alle coste, ma molto amara, che deve essere sottoposta a un attento e ripetuto “lavaggio” per diventare mangiabile! Aromatizzata con gusti e spezie, si accompagna a carne e pesce.



O come omelette: insieme al caffè (luuuuuuuuuungo e molto francese, ahimè), è alla base della colazione camerunese. Scegliete la versione “garni” solo se amate i sapori decisi: nella frittatina vi piazzeranno un paio di salatissime sardine!








P come plantain: il platano, cioè la banana oversize da mangiare rigorosamente cotta. Bollita, fritta, ridotta a una purea soda che assomiglia tanto alla polenta, è il più classico dei contorni per carne e pesce. Le mie preferite: plantain in forma di chips, sgranocchiate nel lungo - e periglioso - viaggio Kribi-Yaoundè, oppure fritte, insieme ai 50-50.

P come papaya
: con una spruzzatina di lime, per contrastare il dolce della polpa. Pura poesia per le papille gustative.

S come serpente: state già rabbrividendo? E’ comprensibile, ma fidatevi: il serpente è ottimo. Basta superare l’attimo di smarrimento che prende quando compare nel piatto, con la sua pelle squamosa e la colonna vertebrale snodata... Carne bianca e soda, gustosa ma non grassa, va affrontata senza timore di sporcarsi le mani: le mille costole sottili vanno spolpate una a una!

V come vaniglia: avete presente quel bastoncino nero che se ne sta nella dispensa, pronto ad aromatizzare creme e impasti? Pensate che abbia un profumo intenso? Lo pensavo anch’io. Poi ho annusato la vaniglia del Cameroun e mangiato un semplice “glace vanille”: da deliquio. Ma siamo sicuri che quella che ho comprato al supermercato sia vaniglia?!?


V come vermi
: no, a tutto c’è un limite. Questi cosi infilzati su uno spiedino, grassocci, bianchi, con la testa nera e due occhietti che mi guardavano, non li ho mangiati. Non ce l’ho fatta. Nascono nelle palme tagliate per fare il vino, che dopo un po’ vanno in putrefazione, brulicano, mangiano, ingrassano... e finiscono infilzati e cotti. Pierre, non me ne frega niente delle proteine, di quanto sono croccanti... non mi convincerai mai a mangiarli!


Foto: Andrea Mascarino

domenica 3 ottobre 2010

Diversamente cotta

Essendo mezza redazione in giro per l'Africa da cui speriamo torni con qualche suggestione speziata, e l'altra metà impegnata a con vampiri e non morti vari, il tempo per cucinare è quello che è.

La Giù (io) coglie quindi l'occasione di tirare acqua al suo mulino e di consigliare a tutti la visita alla mostra "Diversamente vivi. Zombi, vampiri, mummie e fantasmi", fino al 9 gennaio al Museo del Cinema nella Mole Antonelliana.

Finito il mini spot promozionale, pensa che ti ripensa, cosa c'è di più adeguato per una mostra sui morti viventi e zombi vari, argomento di per sè poco appetitoso, che la carne cruda alla piemontese?

Ingredienti per 4 persone:
400 g di polpa di coscia di fassone (piemontese doc)
Sale
Pepe
Olio extravergine d'oliva
Succo di limone
Insalata mista

Tritare rigorosamente al coltello la carne, metterla in una ciotola e condirla con il sale, il pepe, il succo di limone e l'olio a piacere.
Servire accompagnata da insalata e a piacere da una vinaigrette fatta con olio limone e un cucchiaio di senape dolce.


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venerdì 24 settembre 2010

Dolce autunno - Torta di mele e fichi

L'autunno è iniziato, anche se ieri sera a Torino c'era un clima ancora perfetto per un gelato su una panchina.
Per affrontare al meglio la stagione tanto vale coccolarsi un po' e non c'è niente di meglio che fare merenda con una torta così.
Niente di originale, l'ho provata al Lido di Venezia in un forno che è fonte di conforto per i poveri frequentatori di festival alla ricerca di cibo vero.
Per ricrearla, ho preso in prestito la pasta dalla tradizionale apple pie americana.

Ingredienti:
Per la pasta
300 g di farina 00
150 g di burro
Acqua fredda q.b.
Un pizzico di sale
Due tuorli d'uovo

Per il ripieno
3 mele renette
500 g di fichi
Cannella a piacere
50 g di zucchero
Succo di mezzo limone

Mettere in una ciotola la farina, il tuorlo d'uovo con il pizzico di sale e il burro a pezzetti e impastare poi il composto aggiungendo acqua ghiacciata fino ad ottenere una palla, coprirla con la pellicola e lasciare riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.

Nel frattempo sbucciare e tagliare le mele a pezzi grossi, coprirle con il succo di limone, lo zucchero e la cannella. Lavare e tagliare i fichi in quattro.

Dividete la pasta tra tortiera e copertura. Stendere la pasta e metterla in una tortiera dai bordi alti imburrata e infarinata.
Cospargere il fondo con le mele, aggiungere i fichi.
Stendere il resto della pasta e coprire il ripieno, chiudendo bene i bordi. Fate sulla copertura qualche foro con i rebbi della forchetta.
Spennellare con un tuorlo d'uovo e spolverate di zucchero.

Infornare in forno caldo a 180° per circa 40 minuti. Coprire con la stagnola se tende a scurirsi troppo sopra.

martedì 21 settembre 2010

Tortino al cioccolato - Segnalazione (o furto) di fuffa dei non lettori

Da un po' la Giù (io) è assidua lettrice del (geniale) blog del Marconi
La grafica uccide
E il primo consiglio è imitarmi e leggerlo, ovvio. Passerete ore piacevoli, vi assicuro.

Mi sono imbattuta in questa bellissima videoricetta - che più nello spirito della fuffa non si può.
In più è un'esplosione incontrollata di calorie e cioccolato, ma tanto è arrivato l'autunno, ci si copre e chissene...
Quindi sperando che l'interessato non ne abbia a male eccola qui:



Inutile ribadire quanto apprezzi il grembiulone della Guinness

martedì 14 settembre 2010

Sarde in crosta aromatica

Non è proprio fame, ma voglia di qualcosa di buono.
Che fare quando si presentano due combinazioni temibili per la sorte di qualunque gourmet, ovvero il frigo vuoto e la poca voglia di cucinare?
Alla prima si ripara con una spesa d'emergenza, per la seconda bisogna arrangiarsi.
Si pensa allora a qualcosa che sia sufficientemente veloce da preparare da cuocere. Ecco allora questa ricettina veramente sprint, cha sa ancora di mare e d'estate.

Ingredienti:
2/4 filetti di sarde
1 limone
1 uovo
pangrattato
basilico
prezzemolo
maggiorana
aglio
olio e sale q.b.

Tritare le erbe aromatiche, mezzo spicchio d'aglio, la buccia del limone (col rigalimoni, what else?). Aggiungere l'uovo e un pizzico di sale. Aggiungere il pangrattato fino a ottenere un composto non troppo morbido.

Mettere i filetti di sarde in una teglia leggermente unta d'olio e ricoprirle con il ripieno.

Infornate a 180° per circa 15 minuti.

Servire con insalata mista.

lunedì 6 settembre 2010

In the mood for cheesecake

Sarà che la prova costume, ammesso che sia mai stata cosa degna di nota, è ormai archiviata da tempo.
Sarà il tempo non più così limpido e caldo, che induce alle prime ricette “consolatorie”.
Sarà che giusto un anno fa, in questi giorni, ero a New York, notoriamente patria di queste torte morbide, goduriose, vertiginosamente alte e farcite e antidietetiche...

Fatto sta, insomma, che nella redazione della fuffa c’è voglia di cheesecake!
Che, diciamocelo, sembra un dolce complicato... ma sembra soltanto! E comunque veder montare la crema è un piacere assolutamente fisico che bisogna provare almeno una volta nella vita, a costo di affrontare qualche ingrediente un po’ insolito (come la gelatina, per esempio).
Così, in attesa di fare quel minimo di spesa che serve per mettersi in produzione, postiamo la ricetta di un cheesecake base, prodotto un po’ di tempo fa e di cui, in questo momento, ci vorrebbe giusto una fetta per merenda...


Lemon cheesecake
Ingredienti per 8 persone

Per il ripieno base:
500 gr di ricotta
250 gr di formaggio fresco tipo Philadelphia allo yogurt
300 ml di panna montata
1 limone

Per la crema:
3 uova
200 ml di latte
200 gr zucchero
1 cucchiaio di farina
vanillina q.b.
20 gr gelatina in fogli

Per il fondo:
250 gr di biscotti "digestive"
120 gr di burro
1 cucchiaino di cannella in polvere


Mettere la gelatina in ammollo in acqua fredda; nel frattempo passare i biscotti nel mixer e fondere il burro. Quindi in una ciotola mescolare i biscotti con la cannella e il burro, che dev’essere ormai raffreddato.
Rivestire con la pellicola uno stampo da torta a cerniera e preparare la base della torta, distribuendo il composto di biscotti sul fondo e, volendo, anche sulle pareti della tortiera. Schiacciare bene con un cucchiaio per rendere compatto il composto, poi mettere in frigo a rassodare..
Intanto sbattere bene i tuorli con lo zucchero e incorporarvi a filo il latte, la farina e la vanillina (occhio a non esagerare con le dosi, o tutto saprà irrimediabilmente, nauseabondamente di vaniglia...). Cuocere a fuoco dolce la crema fino a che si sarà addensata, quindi aggiungere la gelatina ben strizzata. Fare raffreddare la crema mescolandola di tanto in tanto perché non faccia la pellicola in superficie e non diventi troppo dura..
In una terrina lavorare la ricotta e il formaggio fresco, eliminando eventuali grumi, e aggiungere il succo e la buccia del limone (solo la parte gialla!). Aggiungere quindi la crema tiepida, la panna montata e gli albumi montati a neve ben ferma, mescolando di sotto in sù perché il composto non si afflosci...
Recuperare dal frigo lo stampo rivestito di biscotti, versare la crema, livellarla, coprire con altra pellicola e rimettere al freddo per almeno 4/6 ore - un tempo eterno, è vero, ma indispensabile...
Quando - finalmente! - la cheesecake sarà pronta, potrete decorarla a piacere: glassa o gelatina al limone, mini-meringhe, scorzette di limone candite... Non fate i timidi, tanto le calorie sono già alle stelle!

lunedì 30 agosto 2010

Fuffe & ferie: va’ dove ti porta lo stomaco

Agosto, andiamo, è tempo di vacanze...
Anche le vostre fuffologhe si sono concesse un po’ di riposo, ma senza dimenticare la propria “missione culinaria”: non è un caso che le nostre sortite ci abbiano condotte in luoghi goderecci, oltre che splendidamente rilassanti... Mentre la Giù scorrazzava sulle colline senesi, io (Manu) ho approfittato dell’ospitalità di amici nelle campagne mosse e dolci intorno a Città Sant’Angelo, poetico borgo che domina Pescara, e da qui sono risalita verso nord, zigzagando fra Umbria, Lazio, Toscana. Risparmio ai lettori la cronaca delle vacanze, ma non posso esimermi dal citare e consigliare qualche coccola gastronomica appena testata. Questa la mia top 4:

Pasta all’amatriciana: mangiata là dove nasce, ad Amatrice, in versione tradizionale e “gricia” (bianca, senza pomodoro). Un attimo di supremo godimento a base di guanciale e pecorino. Serve aggiungere altro?

Arrosticini: assaggio quasi banale, visto che non c’è angolo di strada, paesino, città di mare o di terra in Abruzzo dove non vengano proposti. Ma mangiarli appena tolti dalla furnacella, sotto il portico di un amico in una fresca sera estiva... Dite che hanno lo stesso sapore se li cuocio sul mio balconcino?!? ;)

Fiadoni: non sono piccoli calzoni, non sono ravioli, non sono pani al formaggio... ma sono tutto questo. E sono buoni, tanto. Soprattutto se sono caldi... (la salivazione a questo punto è a livello “cane di Pavlov”). La ricetta, semi-fuffosa, ha un milione di varianti: una interessante si trova qui.

Maltagliati ceci e pesce: la ricetta ve la dovrebbe dare Bruno del ristorante Belvedere di Città Sant’Angelo. Ma temo non svelerebbe volentieri i segreti di un piatto così ben riuscito, con le seppioline che nuotano morbide in un brodetto appena piccante... Mi cimenterò in tentativi di riproduzione, ma nel frattempo, se vi capita... fateci un salto, vale la pena.

E adesso che mi son fatta venir fame da sola, vi lascio con un appello: lettoriiiiiii, raccontateci le vostre evasioni gastronomiche! Come sempre, la fuffa wants you!

lunedì 2 agosto 2010

Blueberry and Red Currant Muffin

Ok, col caldo non è forse il momento migliore per mettersi a infornare teglie di muffin come una qualunque desperate housewife del Midwest, ma non approfittare di quel chilo di mirtilli e ribes biologico che ti ritrovi nel frigo grazie ai parenti particolarmente generosi che li producono sarebbe un vero peccato.


Allora abbiamo trovato on line una ricetta di Donna Hay, che con qualche aggiustatina è la stessa ricetta della nostra torta allo yogurt.
Ecco quindi i nostri muffin: facili, veloci e americamente patriottici (sono bianchi, blu e rossi). Colazione assicurata per una settimana

Dose per 9-10 muffins

125 gr di yogurt bianco o alla vaniglia
350 gr di farina
200 gr di zucchero
una bustina di lievito
2 uova
mezzo bicchiere di olio
un cucchiaio di scorza grattugiata di limone
una tazza di mirtilli
una tazza di ribes
zucchero a velo


In una ciotola sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere lo yogurt, la scorza del limone, l'olio e la farina setacciata con la bustina di lievito.
Mescolare bene il tutto. Lavare, asciugare bene e infarinare i ribes e i mirtilli (così non annegano nell'impasto).

Dividere a metà l'impasto e aggiungere da una parte i ribes e dall'altra i mirtilli.
Riempire gli stampi da muffin.
Cuocere in forno pre-riscaldato a 180° per 25 minuti.

Spolverare di zucchero a velo e servire tiepidi.

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mercoledì 14 luglio 2010

Torta Al fresco nel bosco (di ciliegi)


Prendete un moroso che compia gli anni a fine giugno. Nel caso specifico, un fine giugno caldo e appiccicoso, che ammazza la voglia di cucinare. Mettete che il giovine ami le luridizie cioccolatose e che non si possa deluderne le aspettative proprio per il suo compleanno.
Esiste il modo di farlo contento senza squagliarsi di caldo e fatica con preparazioni complicate e senza stecchire gli ospiti con una torta-mattone?

Pare di sì, con l’aiuto di qualche ciliegia, che fa tanto torta Foresta Nera... e già al pensiero ci si rinfresca un po’.




Ingredienti per 8-10 persone

1 pan di Spagna a 1 strato
(la preparazione casalinga è consentita solo con meno di 24° e se il soggetto presenta una temperatura corporea intorno ai 36°... In tutti gli altri casi: via col pan di Spagna già pronto!!!)

Per la farcitura:
15-20 ciliegie
4 tuorli d'uovo
40 gr. di farina 00
80 gr. di zucchero
1/2 lt. di latte
Mezzo baccello di vaniglia
100 gr. di cioccolato fondente a pezzetti
Gocce di cioccolato

Per la copertura:
200 ml di panna fresca

Per decorare:
Ciliegie intere, gocce di cioccolato, meringhette, lettere di cioccolato...



Lavare e denocciolare le ciliegie (tranne 2-3 da lasciare intere e con il picciolo per decorare), tagliarle a piccoli pezzi e aggiungere 1-2 cucchiaini di zucchero. Lasciar riposare in frigo.

Preparare la crema al cioccolato:
Far bollire il latte con il mezzo baccello di vaniglia, togliere dal fuoco al bollore, lasciare intiepidire e togliere la vaniglia. Nel frattempo separare accuratamente gli albumi dai tuorli, raccogliere questi ultimi in una casseruola, aggiungere lo zucchero e sbattere vigorosamente per 5 minuti. Incorporare la farina e poi il latte tiepido a filo, per non formare grumi. Rimettere la crema sul fuoco dolce, portare a bollore mescolando continuamente, lasciar cuocere ancora 4 minuti, quindi togliere dal fuoco. Unire infine il cioccolato sciolto a bagnomaria. Far raffreddare velocemente sempre mescolando per evitare che si formi la pellicola superficiale.
Montare la panna ben fredda con lo zucchero a velo.
Se si vuole aggiungere un tocco “alcolico”, bagnare leggermente la superficie del pan di Spagna con lo spumante (dolce o secco a piacere), ammorbidire ulteriormente - ma attenzione a non esagerare o la torta risulterà troppo molle! - con il succo lasciato dalle ciliege, quindi disporre le ciliegie sulla torta. Unire le gocce di cioccolato alla crema, quindi coprire accuratamente le ciliegie. Coprire infine con la panna, lasciandone da parte a sufficienza per qualche decorazione da fare con la sac-à-poche. Decorare a piacere con le ciliegie intere, altre gocce di cioccolato disposte sul bordo, meringhette, lettere di cioccolato, ecc. ecc. Servire ben fresca.

lunedì 5 luglio 2010

Cupole iridescenti di pesche al profumo d'Oriente


Ce ne rendiamo conto. Fa caldo. Molto caldo. Al quartier generale della fuffa, in quel di Torino (città con allerta caldo 3), tutto quanto superi la temperatura del gelato ci viene faticoso da pensare.

Tanto per cambiare vi proponiamo un dolcetto poco dolce, molto fresco e di quasi inesistente cottura.

Ingredienti per 4 persone

250 ml di tè verde
2 pesche
2 fogli di gelatina
2 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di succo di limone
Qualche foglia di menta fresca


Preparate il tè verde, aggiungete il succo di limone e zuccheratelo. In un pentolino sciogliete i fogli di gelatina in due cucchiai d'acqua e aggiungeteli al tè. Pelate le pesche e tagliatele a spicchi sottili. Preparate quattro coppette mettendo al fondo qualche foglia di menta, le fettine di pesca e ricopritele con uno strato di gelatina. Far rassodare velocemente in frigo. Aggiungere un altro strato di pesche e coprire con il resto della gelatina.
Lasciar riposare in frigo qualche ora prima di servire.


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mercoledì 23 giugno 2010

Peperoni al cous cous

Post pomeridiano, perché tutto quello che Le ricette della fuffa vi offrono è personalmente testato e in questo caso si tratta proprio del mio pranzo di oggi.
La ricetta di oggi è leggera, vegetariana e deriva da una spesa molto di stagione fatta di recente (è sole quello che c'è fuori dalla finestra, vero?). Il cous cous istantaneo è il salvatore di tante cene e contribuisce a dare un tocco un po' etnico al tutto, cosa che non fa mai male.

Ingredienti per 2 persone

Due peperoni
Un cipollotto fresco
Un pomodoro Cuore di bue
Una zucchina chiara piccola
Un ciuffo di prezzemolo
Una tazza di brodo vegetale
Una tazza di cous cous istantaneo
Olio extravergine d'oliva
Sale e pepe q.b.

Lavare i peperoni e tagliarli a metà per il lato lungo, togliendo i semini e la parte bianca, ma lasciando attaccato il gambo a due delle metà e rimuoverlo dalle altre.
Mettere in una teglia da forno i due mezzi peperoni col gambo, aggiungere un filo d'olio e un po' di sale e infornare a 180°.
Nel frattempo (avete tempo, diciamo un quarto d'ora) versare in una ciotola il cous cous con un cucchiaio d'olio e bagnarlo con lo stesso volume di brodo caldo e lasciarlo gonfiare. Tagliare a cubetti piccoli il cipollotto, i peperoni e la zucchina. Aggiungerli al cous cous e riempire con questo i due mezzi peperoni. Rimettere tutto in forno per altri quindici minuti almeno.
Sono buoni caldi, tiepidi o pure freddi se avanzano.


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venerdì 18 giugno 2010

Scade oggi #11: il pompelmo rosa

Nonostante il clima novembrino fuori dalla finestra (c'era la nebbia stamattina), il calendario ci dice che è praticamente estate.
Che vuol (vorrebbe) dire spiaggia, caldo, mare e costume.
E qui arrivano le dolenti note. Dopo un inverno passato a sperimentare ricette della fuffa non proprio senza grassi, un oscuro presagio inizia a farsi strada: la prova costume...

Perfetto acquisto dettato dal senso di colpa è il pompelmo, piacevole aiutante di tante diete, che prevedevo di consumare la mattina con latte magro e cereali.
Inutile dire che questa botta di maltempo ha riportato la mia attenzione sulle crostatine lasciando il pompelmo a languire nel cestino della frutta.

Prima della sua fine si è provveduto quindi a immolarlo sull'altare del

Pollo caramellato al pompelmo

Ingredienti per 2 persone

2 fette di petto di pollo
1 pompelmo rosa
Olio d'oliva
Sale e pepe q.b.
Misticanza

Spremere il pompelmo. Scaldare una padella antiaderente con una goccia (una davvero) d'olio. Soffriggere velocemente da entrambi i lati il pollo, salare e pepare a piacere. Aggiungere il succo di pompelmo lasciandone da parte due cucchiai.
Cuocere finché il succo non sia tutto consumato e abbia caramellato il pollo.
Condire la misticanda con olio, sale e il succo di pompelmo filtrato.


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mercoledì 16 giugno 2010

Prugne anticicloniche

Piove. Diluvia, anzi. E fa freddo. E c’è la nebbia.
Invasioni di muschi e licheni minacciano le nostre case.
Una depressione autunnale del tutto fuori stagione fa capolino nelle nostre teste.

Ma noi fuffologhe non vogliamo che l’umidità ammosci il nostro entusiasmo estivo. Se sandaletti e vestitini svolazzanti devono restare nell’armadio, almeno a tavola non diamola vinta a questo tempo infame: non lasciamoci vincere dalla tentazione di preparare minestroni, polenta e spezzatino, ma me
ttiamo in campo qualche ricettina fresca per consolarci e assaporare un po’ d’estate.

Se poi la ricetta in questione è la versione estiva di quest’altra fuffata invernale, l’azione anti-maltempo è completata.
Siamo meglio dell’anticiclone delle Azzorre.



Ingredienti per 4 persone
(ma le dosi sono assolutamente indicative, il consiglio è: abbondate e i vostri ospiti vi saranno grati)

16/20 prugne secche denocciolate

160 g di formaggio morbido tipo Philadelphia

100 g di gorgonzola (ma aumentate la quantità se vi piacciono i gusti più decisi)

Pinoli o mandorle a scaglie



Mettere a bagno le prugne in acqua tiepida o tè nero non zuccherato, finché saranno tornate belle morbide e “cicciotte”. Mescolare i due formaggi a temperatura ambiente, fino a ottenere una crema liscia.
Scolare le prugne, asciugarle, aprirle senza separare le due metà e imbottire con la crema di formaggio. Decorare con pinoli o mandorle.

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sabato 5 giugno 2010

Scade oggi #10: le carote

Le carote sono un ortaggio strano, per giorni se ne stanno buone e tranquille in fondo al cassetto delle verdure, apparentemente sempre uguali, docili a prestarsi a insalatine, pinzimoni e quant'altro.
Poi un giorno accade: iniziano a rammollirsi, rinsecchirsi e in pochissimo tempo essere inutilizzabili.
Ecco occorre intervenire un attimo prima di quel punto di non ritorno.

In questo caso si è scelto di coniugare le carote con la solitudine dell'orzo che giaceva in fondo al pacchetto in quantità misera per una persona, figuriamoci di più.

Variazione arancione al profumo di zenzero

Ingredienti per una persona
Le dosi sono un po' a occhio...

80 gr di orzo
2 carote
Mezza cipolla bianca
Due fettine di zenzero fresco
Olio d'oliva
Sale


Bollire secondo indicazioni l'orzo.
Tagliare a cubetti piccolissimi le carote. Tritare la cipolla.
In una padella soffriggere la cipolla nell'olio e aggiungere le carote e due fettine di zenzero fresco. Versare un bicchiere d'acqua. Lasciare cuocere una decina di minuti, finché l'acqua non sia consumata.
Aggiungere l'orzo e far saltare per insaporirlo. Servire subito.

Risultato al di sopra di ogni più rosea aspettativa, ottimo anche freddo, volendo.


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giovedì 3 giugno 2010

La fuffa dei lettori #5bis: le penne del pirata, il ritorno

Quando una fuffologa ufficiale si trova per un pranzo con una fuffologa ad honorem come Cristina la possibilità di fuffa è assicurata.

Quindi si prende la ricettina già ottima delle Penne del pirata e la si modifica nel modo che segue:

Per ciascuna persona:
80gr di penne di farina di mais
un cucchiaino colmo di patè d'olive nere
un cucchiaino raso di pasta d'acciughe
Una decina di pomodorini Pachino
olio d'oliva
Ricotta salata
Prezzemolo

Si fa allo stesso modo:
Cuocere al dente la pasta in acqua salata.
In una terrina o nel piatto mescolare patè d'olive e pasta d'acciughe, eventualmente allungando la cremina con un goccio d'olio d'oliva.
Scolare la pasta, mescolarla nel piatto con la suddetta cremina cruda, aggiungere i pomodorini tagliati in 4 e il prezzemolo tritato e spolverare abbondantemente di ricotta salata.

Viene buona, Yarrrrrr!


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lunedì 31 maggio 2010

La fuffa dei lettori #5: Penne del pirata

La rubrica del lunedì ospita nuovamente e con grande piacere Cristina (per l'altra ricetta vedete qui) con queste penne che "sono goderecce (come erano i pirati), sanno di mare+Liguria e vendicano i celiaci dal cibo privo di sapore."


La vita dei celiaci è potenzialmente molto deprimente. Non solo dobbiamo fare i conti con il divieto di consumare pizza, pasta, pane, biscotti, torte ecc. ma l'accoppiata farina di mais + farina di riso nella composizione dei potenziali surrogati a tali alimenti produce il più delle volte dell'ottimo polistirolo ad uso industriale. Quindi vi rinunciamo, e una delle prime rinunce è quella alla pasta.

Poi un giorno, per caso, ti imbatti in un pacco di penne di grano saraceno - che malgrado si chiami così non è grano e quindi lo puoi mangiare. Ammesso che appunto, come in questo caso, le penne siano composte al 100% da farina di grano saraceno.
Giunta a casa ti rendi conto che non hai condimento, ma il desiderio di pasta è tale che improvvisi famelica con ciò che hai, e qui la fuffata - perché ciò che ne viene fuori è eccezionale e finalmente ritroverai quella soddisfazione del palato che avevi perso da tempo.
A me questo piatto ricorda la Liguria, ché ci ho messo dentro tutti i sapori d'estate che ricordo della mia infanzia (salvo, ovviamente, il grano saraceno).


Per ciascuna persona:
80gr di penne di grano saraceno
un cucchiaino colmo di patè d'olive nere
un cucchiaino raso di pasta d'acciughe
Parmigiano
olio d'oliva
foglioline di basilico

Cuocere al dente la pasta in acqua salata.
In una terrina o nel piatto mescolare patè d'olive e pasta d'acciughe, eventualmente allungando la cremina con un goccio d'olio d'oliva.
Scolare la pasta, mescolarla nel piatto con la suddetta cremina cruda, spolverare abbondantemente di parmigiano grattugiato e lasciarvi cadere sopra ornamentali fresche foglie profumate di basilico spezzettate grossolanamente.

Sì: il sapore è di carattere. E sì: pesce e parmigiano insieme fanno spesso storcere il naso ai più. Ma chi se ne importa! Il tutto è senza glutine, digeribile, saporitissimo e soprattutto permetterà anche ai celiaci di sentirsi persone 'normali' che si mangiano finalmente un buon piatto di pasta dal sapore e profumo mediterraneo. Magari accompagnato da un buon bicchiere di Pigato (tanto per rimanere in zona).

Ah, sì (e perdonatemi ma mi rivolgo nuovamente ai miei colleghi di sventura): questa ricetta vi serva anche - amici celiaci - nei rapporti con coloro che con finto pietismo vi compatiscono dicendo "Poverino, non puoi mangiare niente tu!". Lasciate che lo credano, e sorridete - sorseggiando il vostro Pigato - a questi poveri imbecilli! ;-)


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lunedì 24 maggio 2010

La fuffa dei lettori #4: Gran trionfo di cous cous con verdure grigliate

“Le ricette della fuffa” apre la settimana con un evento eccezionale: il primo contributo da parte di un lettore!
Sappiamo di avere un pubblico di fan affezionate, ma poiché la fuffa è per tutti, invitiamo anche i signori uomini a non fare i timidi e condividere le loro idee col mondo...
Avanti, fatevi onore!


L’ospite di oggi è Roberto: un (breve) passato da aspirante cuoco, oggi aspirante architetto... e come tale grande esperto di fuffa a tutto tondo! Buona forchetta, apprezza un pranzo a base di polpette della nonna, come una cena raffinata... con propensione per le polpette, comunque. E in quantità adeguata.



Ingredienti per 2 persone

- cous cous precotto (le dosi e il modo di cottura di solito sono indicate sulla scatola)
- barattolo di verdure grigliate miste (peperoni, carote, zucchine....meglio senza cipolla... è pesante e lascia il gusto all'olio, così che alla fine tutto sa di cipolla)


Che fare:
- cuoci il cous cous as usual (se vuoi aggiungi qualche erbetta)
- tagli le verdure a pezzetti...medi, non troppo grandi, non troppo piccoli.
- mischia il tutto e, per fare insaporire, meglio lasciare un po' lì a riposare a temperatura ambiente...non è da mangiare freddo freddo
Eeeeeeet voilà!


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mercoledì 19 maggio 2010

Classic fuffa: Insalata russa 1-2-3

Una cena a casa di Cristina, amica della fuffa da sempre (è stata la nostra prima ospite nella rubrica del lunedì) e fantastica organizzatrice di cene “do it yourself”, allegre, brillanti, piene di cose buone e gente interessante, ci dà l’occasione per rispolverare un “classico” della fuffa: se il tempo stringe e le amiche sono affamate (!), questa variazione sull'insalata russa è il giusto asso nella manica!

Direttamente dalle "Ricette della fuffa" primo volume (l'originale, l'unico e il solo... per ora!):
Quando la porterete in tavola, vi faranno tre osservazioni: rispondete così.
1. Sì, lo so che bisognerebbe cuocere e tagliare a mano le verdurine e fare la maionese, ma io ho anche una vita fuori dalla cucina.
2. Quel gusto così particolare? Senape e tonno. E, no, neanche questa è cosa da puristi dell’insalata russa.
3. No, mi dispiace, è finita. Ma credevo che non avessi apprezzato...


Ingredienti per 4 persone:
1 confezione di verdure cotte miste
(es: Trivoglio Bonduelle*: piselli,patate novelle, carotine)
1 scatola di tonno al naturale
Maionese “leggera” (es: Gastronomica Kraft o Mayò Calvè*)
Senape

In una ciotola sminuzzare il tonno ben scolato e unire quattro cucchiai di maionese e uno o due cucchiaini di senape.
Tagliare a piccoli pezzi le patate e le carote, quindi unire tutte le verdure al composto di tonno, maionese e senape.
Mescolare accuratamente. Se l’insalata risultasse troppo asciutta, aggiungere maionese e senape in proporzione.
Lasciare riposare in frigo se possibile: il giorno dopo dà il meglio di sè (ma... no, non è garantito che si presenti come quella della foto).

(*product placement della fuffa)


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venerdì 14 maggio 2010

Scade oggi #9: il cassetto delle verdure

Come avranno intuito i nostri affezionati lettori, le redattrici della fuffa sono travolte da un turbine lavorativo che lascia poco tempo per la fuffa. Tuttavia, non mancherebbero mai all'appuntamento con la rubrica che meglio si adatta al periodo un po' in scadenza.
Questa settimana l'emergenza è globale, una sorta di Armageddon del frigorifero, una rivolta in atto nel cassetto delle verdure, che stufe di essere ignorate stanno organizzandosi in forme di governo proprio. Quindi, per prevenire la nascita di una repubblica ortofrutticola autonoma, il potere della fuffa ha organizzato un pogrom generale, sfornando magnifiche

Polpette controrivoluzionarie di verdure miste



Ingredienti
Due carote
Due patate
Un cipollotto
Due zucchine
Due uova
Odori vari (maggiorana, basilico, prezzemolo...)
Pane grattugiato
Parmigiano grattugiato
Olio per friggere
Sale e pepe q.b.


Tagliare a cubetti piccolissimi le carote e passarle in padella con olio, sale e pepe, finché sono tenere. Fare la stessa cosa con il cipollotto tritato e le zucchine.
Bollire le patate con la buccia, pelarle e passarle allo schiacciapatate in una ciotola capiente, mischiare tutte le verdure e mettere un po' di erbette che avete in casa (maggiorana nel mio caso). Aggiungere le uova, il parmigiano e il pangrattato per avere un composto non troppo morbido. Regolare di sale e di pepe.
Con le mani fare delle polpettine e passarle nel pangrattato.
Friggere in padella in abbondante olio, scolarle e mangiarle subito con la soddisfazione tirannica di aver riportato l'ordine costituito.


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venerdì 7 maggio 2010

Scade oggi #8: il prosciutto alle erbe

Che fare se una mattinata di lavoro termina all'una passata e il pensiero del tuo frigo deserto ti spingerebbe verso il solito trancio di pizza?
Non temere, nulla è perduto, soprattutto se ti trovi in zona Eataly e approfitti della pausa pranzo per una spesa ad altissimo livello di fuffa.
Visto il tempo poco clemente però, il prosciutto cotto alle erbe che doveva essere accompagnato da una fresca insalatina è rimasto lì in attesa di destinazione, quindi tanto vale salvarlo con qualcosa di meno dietetico ma più confortante, una variazione su tema dei gnocchi alla romana.

Gnocchi di polenta


Ingredienti per 4 persone
250 gr di farina di mais
1 litro d'acqua
1 bicchiere di latte
Burro
Olio extravergine d'oliva
Sale e pepe q.b.
100 gr di prsciutto cotto alle erbe
1 mozzarella
50 gr di parmigiano grattugiato

Mettete a bollire l'acqua salata con il latte e un cucchiaio d'olio e fate la polenta (tutto quel rimestare rilassa e fa bene ai muscoli).
Una volta pronta stendetela su una teglia bassa leggermente unta d'olio in uno strato di circa 1 cm e mezzo - due.
Lasciar raffreddare e poi tagliare a dischi con un coppapasta.
Imburrare una pirofila da forno e sistemare uno strato di gnocchi, coprire con il prosciutto e la mozzarella a fettine, un altro strato di gnocchi e così via finché ce n'è.

Coprire con un po' di parmigiano grattugiato e qualche fiocchetto di burro. Mettere in forno a 180° per una mezz'oretta.


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