mercoledì 30 marzo 2011

Linzertorte di qua dal confine

Per qualche curiosa combinazione astrale, nell’ultimo anno le vostre affezionatissime si sono trovate più volte ad essere ospiti - per lavoro, studio o spasso personale - delle terre trentine e altoatesine. E che si trattasse della cantina sociale di Tramin - la casa del Gewurztraminer - o della malga Millegrobbe nell’altopiano di Lavarone, il risultato è sempre stato lo stesso: siamo state travolte da un tripudio di sapori decisi e coinvolgenti, di profumi vinosi, di aromi montani.
Inutile dire che, tornate a casa ogni volta con una nutrita sporta della spesa (citiamo a titolo di esempio: Vezzena vecchio e mezzano del caseificio di Lavarone, speck di Bolzano, bottiglie miste Franz Haas, marmellate ai sapori di bosco) e con una quantità di suggestioni gastronomiche, ci sia poi venuta voglia di riprodurre nella nostra cucina qualcuna di quelle “coccole alimentari” che ci hanno deliziate.

Venendo al sodo: tanto per partire in dolcezza - e accendere il forno, ché in questi giorni uggiosi non ci dispiace - la Manu ha pensato di dare il via alle danze con una torta che, come suggerisce il nome, in realtà affonda le sue radici in Austria, ma è anche il cavallo di battaglia di un posticino delizioso fra Tesero e Lavazzè, in Val di Fiemme.
Come per tutti piatti della tradizione, le varianti sono infinite: ecco quella sperimentata, con una parte di farina integrale, che dà alla pasta un bel colore (e fa anche bene).
Oltre a candidarsi a entrare nel novero dei vostri dolci preferiti, vi lascerà in casa un profumo caldo e speziato, che vi ripagherà per giorni della fatica di prepararla.



Ingredienti per 6 persone

125 g di farina bianca
125 g di farina integrale
150 g di burro
150 g di zucchero
50 g di nocciole tritate
50 g di mandorle tritate
1 uovo
15 g di lievito
Cannella
Chiodo di garofano in polvere (oppure 6-8 chiodi di garofano da pestare nel mortaio)
Scorza di limone
Vanillina
300 g di marmellata di ribes o lamponi


Tagliare a pezzettini il burro a temperatura ambiente e lavorarlo a crema con lo zucchero. Setacciare la farina con il lievito, quindi unirla al burro e mescolare bene. Aggiungere l’uovo, le nocciole, le mandorle, un pizzico di vanillina, la scorza di un limone grattugiata finemente, due cucchiaini di cannella, due-tre prese abbondanti di chiodo di garofano.
A questo punto l’impasto sarà parecchio sodo e richiederà un certo sforzo per essere lavorato: non preoccupatevi, è normale e farà bene ai vostri muscoletti (oppure vi fornirà la scusa per andare a bussare al prestante vicino di casa per chiedergli una mano).
Far riposare l’impasto per un’ora in frigorifero.

Dividere l’impasto in due parti (due terzi - un terzo) e tirare la parte più grande in una sfoglia abbastanza spessa. Se l’impasto dovesse essere un po’ troppo morbido o se la pasta tendesse a rompersi per la presenza dei pezzettini di mandorle e nocciole, potete anche passare al “metodo grezzo”: prendete il panetto di pasta, sistematelo dentro la tortiera e poi tiratelo rapidamente con le mani, fino a ricoprire il fondo.
Sistemata la pasta sul fondo della teglia, spalmare sulla superficie la marmellata prescelta.
Con la pasta restante, preparare il bordo e la classica grata della crostata.

Infornare a 200° per 35 minuti.
Se riuscite a resistere alla tentazione, la Linzertorte dà il meglio di sè dopo un paio di giorni (ma è irresistibile anche tiepida...)

sabato 26 marzo 2011

Dalla Cina con furore

Sapete che ci piace pasticciare con la fuffa simil-etnica per realizzare cene lampo che fanno tanto chic. Ecco quindi una cosina veloce che dalle parti della Giù ultimamente va per la maggiore.

Spaghetti di riso alle verdure


Ingredienti per 2 persone

100 g di spaghetti di riso cinesi
1 carota
2-3 fogli di verza
1 cipollotto
Zenzero
1 fetta di petto di pollo
Salsa di soia
Olio di semi d'arachide
Sale

Tagliare la carota e la verza a julienne, tagliare il cipollotto a rondelle sottili e il pollo a striscioline. Se c'è, tritare una fettina di zenzero fresco.
Scaldate due cucchiai d'olio in un wok e aggiungere il pollo, rosolare e aggiungere le verdure e lo zenzero. Salare e coprire.
Nel frattempo portare a ebollizione un pentolino di acqua salata, buttare gli spaghetti di riso, coprire e spegnere il fuoco. Scolare dopo 3-4 minuti.

Saltare gli spaghetti con il pollo e le verdure con 2 cucchiai di salsa di soia dolce.

Proprio per strafare e se c'è in casa aggiungere un po' di coriandolo tritato.

giovedì 17 marzo 2011

Auguri Italia!

Anche noi delle ricette della fuffa celebriamo l'Unità d'Italia a tavola e pensiamo che in 150 anni il nostro palato non abbia potuto che godere nel connubio tra Nord Sud Est e Ovest...

E pensiamo a tutti i piatti provenienti dalle varie regioni italiane che col tempo abbiamo imparato ad amare e preparare.
Alcuni fanno parte della tradizione familiare altri magari li abbiamo scoperti in vacanza...

Dalle olive all'ascolana, alla pappa al pomodoro, dalle sarde a beccafico al vitello tonnato, dai canederli al coniglio all'ischitana...
Quali sono i vostri piatti preferiti di un menù tutto italiano??

E buona festa, ne'.

martedì 8 marzo 2011

Auguri donne!

Care fuffologhe, questo post è per voi!

Vi auguriamo che la vostra festa sia tutto l'anno, che siate le regine della cucina dotate di estro, fantasia e pochi mezzi, che vi cimentiate senza paura in ricette originali e mai preparate prima da mano umana e che il risultato sia eccezionale, in ultimo, che siate dotate di un "uomo che cucina" che ogni tanto vi sollevi dalle fatiche dei fornelli ( e nel caso segnalategli il vostro blog preferito: quale? questo, ovvio).

Visto che di torte mimosa sono pieni i blog e che essendo festa oggi si riposa e non si monta la panna, noi proponiamo un'alternativa. In alto i calici!

Cocktail Mimosa



1/3 succo d'arancia
2/3 Prosecco


Versare il succo d'arancia filtrato, aggiungere il vino, mescolare velocemente. Servire freddo. Ripetere a piacere.

Se ripetuta a sufficienza, l'operazione vi permetterà di saltare in piedi, afferrare la spatola per dolci a mo' di microfono e intonare con noi:


mercoledì 2 marzo 2011

Gamberi in ammollo

Ora, non so voi, ma la metà della redazione della fuffa che vive fra le mucche e i monti si sente climaticamente un tantino confusa.
Un giorno apri la finestra e senti il picchio che, chiaramente, picchia, altri pennuti che cinguettano, tutto un frullar d’ali, un verdeggiare, uno splender di sole praticamente primaverile. Poi acqua a catinelle e neve (e questo è più normale, in effetti). Poi di nuovo pallidi soli e temperature da archivio del cappotto.

Visto che, come abbiam più volte confessato, il tempo che fa influenza non poco i nostri desideri alimentari e la nostra spesa, è (quasi) normale che vengan fuori ricette schizofreniche... Se una sera hai voglia di un bel minestrone per scaldarti e il giorno dopo, invece, c’è un sole che ti fa pensare al mare, alle noci di cocco e alle grigliate di pesce... beh, finirai per annegare i gamberi nella zuppa di ceci!


Ingredienti per 2 persone

1 scatola di ceci (o l’equivalente di ceci secchi e ammollati)
16 code di gambero
1 cucchiaio di salsa di pomodoro
Carota, sedano, cipolla
Brodo
Rametto di rosmarino
Aglio
Pepe
Olio
4 fette di pane rustico


Lavare accuratamente i gamberi, sgusciarli e sbollentarli rapidamente (1 minuto).
Intanto preparare (o scaldare) un pentolino di brodo
Tritare finemente carota, sedano e cipolla e soffriggere, quindi aggiungere la salsa di pomodoro, poi i ceci e il rametto di rosmarino. Far insaporire per qualche minuto.
Aggiungere il brodo un mestolo alla volta e lasciar consumare, in modo che i ceci si ammorbidiscano ulteriormente. Tenere da parte un paio di mestoli di brodo.
Far saltare velocemente i gamberi in una padella con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio.
Eliminare il rametto di rosmarino e frullare i ceci, aggiungendo ancora un po’ di brodo se la crema dovesse risultare troppo densa.
Aggiungere 10 gamberi al passato di ceci e mescolare bene.
Impiattare e rifinire ciascun piatto con 3 gamberi, un filo d’olio, una macinata di pepe e due fettine di pane tostato.