venerdì 21 dicembre 2012

Dodici giorni di Natale - Giorni sette e otto

Allora, il vostro amato, non contento di presentarsi con ogni tipo di pennuto esistente, in sfregio a ogni battaglia animalista da voi condotta, se parzialmente riscattato dagli anelli d'oro di qualche giorno fa, oggi la combina grossa.
Non solo si presenta con

sette cigni che nuotano


ché poi dove diamine li metti? Nella vasca da bagno come in Il padre della sposa?

Ma ci aggiunge pure

otto fanciulle che mungono.

Di queste sgallettate, non sapendo che farci e piuttosto di metterle in casa, tanto vale approfittare. Mettetele quindi nella stalla a far quello che sono deputate a fare e prendete la panna gentilmente raccolta per fare

Bignè a forma di cigno con crema chantilly


Ingredienti

per la pasta choux:
150 g farina
150 g acqua
75 g burro
4 uova
1 pizzico di sale

per la crema pasticcera:
4 tuorli
400 ml di latte
50 gr di maizena
1 baccello di vaniglia
150 gr di zucchero

400 ml di panna fresca da montare
zucchero

Preriscaldare il forno a 220 gradi, deve essere ben caldo per far crescere i bignè.

Mettere in una casseruola l'acqua, il sale e il burro. Setacciare la farina.Appena l'acqua bolle e il burro si è sciolto, togliere la casseruola dal fuoco e versare la farina tutta in una volta e mescolare bene finché non si forma una palla di impasto.
Aggiungere le uova, UNA alla volta e farla assorbire dall'impasto prima di aggiungerne un altro.
Con la sac a poche formare tanti mucchietti, possibilmente uguali e un po' distanziati, su una teglia ricoperta di carta da forno per il corpo dei cigni e delle S con una bocchetta sottile per il collo.
Infornare e cuocere finché belli dorati e cresciuti. Tenere d'occhio il forno, ché son traditori.
Toglierli dal forno e farli raffreddare.

Preparare la crema pasticcera, mescolando le uova con lo zucchero per montarle bene, aggiungere la maizena setacciata e aggiungere lentamente il latte portato quasi a bollore con la vaniglia. Rimettere tutto sul fuoco e terminare la cottura.

Montare la panna - zucchero a piacere in base ai gusti.

Prendere i bignè freddi e tagliare la calotta superiore, che va poi tagliata a metà.
Mescolare la crema pasticcera con 4 cucchiai di panna montata e riempire con un cucchiaino il corpo del bignè. Ricoprirli di panna montata con la sac a poche, inserire il collo del cigno e le due alette, spolverare tutto con zucchero a velo.

Andare avanti finché ci sono cigni da assemblare.

giovedì 20 dicembre 2012

Dodici giorni di Natale - Giorno sei

E niente, quello zuccone del vostro amato, dopo evidentemente avere dilapidato un patrimonio in gioielleria con i cinque anelli d'oro, saggiamente decide di tornare alla cacciagione portandovi in dono

sei oche che covano

Orbene, immaginando che ne abbiate le pentole piene di ricette di pollame e pennuti vari interpretiamo un po' creativamente l'immagine e vi proponiamo



Rösti di patate e Raschera con uova all'occhio di bue

Ingredienti per 4 persone

1 cipolla piccola

4 patate

1 fetta di Raschera

1 cucchiaio di farina

Burro, sale e pepe q.b.

4 uova


Sbucciare le patate e grattugiatele con una grattugia con i fori non troppo piccoli e metterle in un canovaccio. Strizzare finché esce liquido. Tritare la cipolla.
Unire la cipolla e mischiare al tutto un cucchiaio di farina. 
Scaldare una noce di burro in una padella antiaderente, e con l'aiuto di un coppapasta tondo formare una frittatina con 1/4 del composto di patate e cipolla pigiato bene.
Far rosolare bene da un lato, rimuovere il coppapasta e continuare la cottura sull'altro lato. Salare e pepare a piacere.
Quando il rösti è ben cotto, matterci sopra un po' di Raschera tagliato a fettine sottili, coprire la pentola e lasciar squagliare.
Ripetere per 4 volte.
A parte cuocere 4 piccole uova all'occhio di bue e metterle sopra i rösti. Servire a temperatura da fusione.
Questa bomba calorica assicura energie per gli ultimi giri di shopping a ostacoli che vi attendono nei prossimi giorni.








martedì 18 dicembre 2012

Dodici giorni di Natale - Giorno cinque

A quanto pare il vostro amore si è finalmente stancato di andare a caccia e di portarvi volatili come pegno d'amore e si è deciso ad omaggiarvi con qualcosa di più prezioso - come insegna zia Ermengarda, regali piccoli piccoli purché brillino tanto.

Dicevamo, con che si presenta il vostro amore?

cinque anelli d'oro (tze' il solito esagerato)

Sembrano quindi immancabili sulla tavola di Natale


Ciambelline al vino bianco


Ingredienti

un bicchiere* di olio extravergine d'oliva

un bicchiere di vino bianco

un bicchiere di zucchero semolato + un po' per ricoprire i biscotti

un pizzico di sale

mezza bustina di lievito

500 gr di farina

a piacere mezzo cucchiaino di semi di anice

* dimensioni tipo vasetto di yogurt, sui 125 gr


Setacciare farina, lievito e sale, aggiungere lo zucchero e formare una fontana sulla spianatoia. Aggiungere il vino e l'olio mescolando con una forchetta e iniziare a impastare. Se occorre aggiungere farina per formare una palla di impasto sodo.
Se vi piace l'anice, e noi in terra di pastis ne siamo ghiotti, mettete mezzo cucchiaino di semi ad ammollare nel vino e agiungeteli all'impasto

Prendere una noce di impasto e stendere sul piano leggermente infarinato dei rotolini lunghi circa 12-15 cm e del diametro di circa 1 cm. Formare delle ciambelline e passarle da un lato sullo zucchero semolato. Disporle sulla teglia ricoperta di carta forno con il lato zuccherato verso l'alto e cuocere in forno già caldo a 180° per 15-20 minuti, finché sono belli dorati ma non troppo scuri. Una volta freddi si conservano in una scatola da biscotti.







lunedì 17 dicembre 2012

Dodici giorni di Natale - Giorni tre e quattro



Natale avanza a grandi passi e in casa La Fuffa fervono le attività... (ma per sapere cosa stiamo combinando dovrete attendere ancora qualche giorno, altrimenti roviniamo la sorpresa!). E così procede anche la nostra filastrocca natalizia, che dimostra una leggera fissazione con pennuti, volatili e affini: dopo pernici e tortore, è tempo di

tre galline francesi

quattro uccelli che richiamano


In cerca di qualche ispirazione per trattare alla maniera della fuffa questi simpatici animaletti, senza ricorrere ancora una volta all’abusato pollastro, ci siamo chieste: cosa accomuna tutti i volatili? 
Ma le uova, of course!


Crostino che si s-quaglia

Ingredienti per 8 persone (ché è Natale e saremo di sicuro in tanti a tavola!)

8 fette di pane integrale
8 uova di quaglia (sotto le feste si trovano in quasi tutti i supermercati più forniti)
250 g. di prosciutto cotto
125 g. di ricotta
1-2 cucchiai di panna
Un pizzico di pimenton o paprika affumicata

Rassodare le uova di quaglia e sgusciarle: l’operazione richiederà un po’ più di tempo rispetto alle uova normali, perché il guscio è delicato e sottile.
Frullare nel mixer il prosciutto con la ricotta, la panna e il pimenton, che dà un sapore particolare, leggermente affumicato ma non piccante: noi abbiamo comprato questo qui (è quasi al fondo dell’elenco), ma se non lo trovate potete usare anche dalla normale paprika dolce, solo che vi perdete il fascino del fumè. ;) 
Tostare le fette di pane. Mettere nel sac-à-poche la crema di prosciutto e creare sui crostini un “nido”, dove appoggiare l’ovetto.
Addentare, se possibile, quando il pane è ancora caldo, per godere del croccante e del morbido insieme.

lunedì 10 dicembre 2012

Dodici giorni di Natale - Giorno due


Bene, amici cari, avete imparato a memoria la canzoncina di Natale?
Allora dovreste sapere che, per il secondo dei dodici giorni di Natale (per il primo e per chi si fosse perso qualcosa, basta vedere qui), il vostro amato bene vi fa dono di due splendide

tortore

Assai romantico ma di difficile gestione: speriamo siate attrezzati di una voliera...
Oppure di una ricetta della fuffa, adatta a gestire, se non proprio due tortore, almeno un genere più easy di pennuto! ;)


Pollo delicatissimo ai porri

Ingredienti per 2-3 persone

1 petto di pollo
1 porro
125 ml di latte
Olio evo
Sale

Tagliare il pollo a bocconcini piccoli. Affettare sottilmente il porro e metterlo ad appassire in una padella con un filo di olio extravergine, metà del latte, sale e pepe: quando sarà morbido, toglierne dalla padella più o meno la metà e tenerla da parte. Far saltare il pollo con il porro restante, aggiustando di sale, e circa a metà cottura aggiungere il resto del latte: lasciar cuocere a fuoco lento, facendo assorbire bene il latte, fino a ultimare la cottura. Nel frattempo, frullare il porro messo da parte per ridurlo a crema: a piacere, è possibile aggiungere un cucchiaio di panna per rendere la salsa più ricca e cremosa.
Servire ben caldo.

lunedì 3 dicembre 2012

Dodici giorni di Natale - Giorno uno


Improvviso è arrivato il freddo, come se non bastassero le luminarie stile Las Vegas che alcuni vicini tutti gli anni mettono su...
Quindi tutto trama per ricordarci che il Natale è alle porte e tocca cominciare a pensare ai regali, al cibo, ai biscotti di pan di zenzero o in alternativa a tapparsi in casa per evitare quanto suddetto. Ma anche se il vecchio Scrooge vi facesse un baffo in quanto a misantropia in questo periodo, dovrete pur mangiare, no?
Da questa mattina, fischiettiamo allegramente la canzone tradizionale Twelve Days of Christmas (Dodici giorni di Natale appunto) e se non la conoscete è questa qui gentilmente offerta da John Denver e i Muppets



La canzone elenca varie cose che il vostro vero amore vi dovrebbe portare e va be' che i giorni sarebbero quelli dopo Natale, ma dovremo pur arrivare preparati no?

Quindi se il primo giorno il vostro amore si presenta alla porta con

una pernice in un pero 

ammetterete che non è facile farci qualcosa. Ma ecco che in soccorso arriva la fuffa!

Tartine di patè di pollo e mostarda di Cremona

Ingredienti per 16 tartine

8 fette di pan carré
1 fetta di petto di pollo (ma anche di pernice, se frequentate cacciatori)
Burro
2 cucchiai di ricotta
mezzo bicchiere di Marsala, Porto o simili
un vasetto di mostarda di Cremona a frutti misti
Sale e pepe q.b.

Tagliare il pane con un coppapasta tondo in modo da ricavarne due tartine, oppure tagliatelo in diagonale dopo aver tagliato i bordi.
Mettere a scaldare il burro in padella, rosolare il pollo, aggiustare di sale e pepe e sfumarlo con il vino.
Tritare il pollo e amalgamarlo con la ricotta e il fondo di cottura. Aggiustare di sale e pepe.

Trovare nel dedalo appiccicaticcio e godurioso della mostarda la pera (c'è sempre, di solito è la più grossa) e tagliarla a fettine sottili.

Tostare le tartine sotto il grill, lasciarle intiepidire e spalmarle con il patè. Aggiungere sopra ognuna una fettina di pera e un goccio di sciroppo della mostarda.






martedì 27 novembre 2012

Torna Natale, torna il ricettario!

Amicici della fuffa, il nostro amato, vintagissimo ricettario della fuffa è tornato!
Giusto in tempo per Natale, perché c'è sempre una ragione per voler sfuggire ai "soliti" regali :)

Verde e frizzante come un mohito, vintage come le gonne a ruota di Doris Day, il nostro libriccino vi aspetta nella sua veste consolidata: 120 pagine di pura fuffa che raccolgono il meglio del blog, con tanto di contributi dei "fuffologi ad honorem", titoli improbabili, ricordi d'infanzia, disegnini molto Sixties e divagazioni varie.
Il tutto, come solito, per la modica cifra di 10 euri.

Per chi ce l'ha già, un'occasione per accaparrarsi ancora qualche copia da regalare agli amici sfuggiti all'epidemia di fuffa.
E per chi non ce l'ha... beh, niente scuse: cosa state aspettando a ordinarlo?!?

Attenzione: il numero di copie disponibili è limitato... affrettatevi!!


Come posso averlo?
Semplice: invia una mail a idee@lericettedellafuffa.it, indicando il numero di copie.

Se abiti a Torino e dintorni, possiamo organizzarci per la consegna.

Per chi abita più lontano: possiamo spedire ovunque, ma ti consigliamo di ordinare per tempo se vuoi essere sicuro di ricevere il libro entro Natale! Le spese di spedizione sono a tuo carico.



mercoledì 17 ottobre 2012

Last good days of the year

L'autunno è arrivato, ma non riuscite ad arrendervi al cambio di stagione e siete ancora di quelli che girano spavaldi in maniche corte e infradito sfidando i geloni e i primi fiocchi di neve?
Non vi siete ancora rassegnati a dire addio all'aperitivo nel dehors del vostro bar preferito anche se la pasta si trasforma in un cubetto di ghiaccio non appena varcata la soglia del locale?
Bene, questa è la ricetta per voi, che sfrutta le ultime resistenti melanzane prodotte dall'orto della nonna, che adeguandosi all'incipiente cambiamento climatico a breve produrrà pomodori a dicembre.

Melanzane in agrodolce con quinoa*

*niente da fare, siamo entrate nel trip della quinoa con un po' di ritardo e dopo una visita al Negozio leggero . Se non l'avete ancora provata ve la consigliamo: è buonissima, viene dal Perù, sazia ed è piena di proteine, non è un cereale, ma appartiene alla stessa famiglia degli spianci e de delle barbabietole (roba sana insomma). E' facile cuocerla (basta seguire le indicazioni sulla confezione dicono - certo, ma se la compri sfusa e quindi senza confezione? Mettila in pentola dopo averla lavata un bel po' sotto l'acqua fredda con un po' più del suo volume di acqua salata - lascia cuocere per circa 10 minuti. Assorbirà l'acqua e rimarrà bella sgranata come un cous cous)
Ma torniamo a

Ingredienti per 2 persone

1 melanzana media
2 cucchiai di uvetta sultanina
2 cucchiai di pinoli
1 cipolla rossa di Tropea piccola
1 cucchiaio di aceto balsamico
Olio extravergine di oliva
Zucchero, sale e pepe q.b.

Pelare la melanzana e tagliarla a fette spesse mezzo cm, cospargerle di sale grosso e aspettare che spurghino l'acqua. Asciugarle e tagliarle a cubetti. Mettere l'uvetta a mollo in mezzo bicchiere d'acqua.
Affettare sottilmente la cipolla e rosolarla in padella con un po' d'olio, aggiungere le melanzane, salare e pepare, e far cuocere finché risultano tenere. Aggiungere l'uvetta e i pinoli tostati, un cucchiaio di zucchero e l'aceto balsamico per farle caramellare.

Servirle subito con la quinoa, ma sono anche ottime il giorno dopo, e pure fredde.

giovedì 20 settembre 2012

Keep it simple!


Ho fatto un po’ di conti.
Quest’estate, in due mesi e mezzo io e la Giù abbiamo fatto e disfatto le valigie almeno una dozzina di volte a testa. Siamo decollate e atterrate 32 volte, in 8 città di 3 continenti. Abbiamo parlato francese, inglese, zulu (3 parole), hindi e marathi (10 parole in tutto). Abbiamo mangiato ndolè, babotie, cinquant-cinquant, samosa, daal, Dom Pedro... 
Entusiasmante. A volte esilarante, talvolta esasperante.
Ma soprattutto: un tantino straniante, alla fine (e con questo ho finito la mia riserva di aggettivi in -ante).

Questo vi chiarirà perché non siamo state molto presenti ultimamente, ma soprattutto vi farà capire perché, nonostante la nostra curiosità e il nostro amore per il cibo “degli altri”, una volta tornate a casa siamo state prese da uno struggente desiderio di cose semplici: niente spezie, niente fritture, niente salse... Almeno per qualche giorno!

E infatti, ecco a voi cosa ho prodotto la prima sera in cui mi sono riappropriata della mia cucina: più semplice di così!


Carpaccio di zucchine

Ingredienti per 2 persone
2 zucchine fresche e sode
Parmigiano reggiano
Succo di limone
Olio evo

Lavare e mondare le zucchine, poi, con un pelapatate o con la mandolina, ridurle in strisce, tagliandole per il lungo. Ungere il fondo di un contenitore non troppo grande e che si possa portare in tavola (per esempio, una pirofila ovale in ceramica) e disporre sul fondo  un primo strato di zucchine. Irrorare con il succo di limone, aggiungere scaglie di parmigiano a piacere e un filo d’olio, poi coprire con un altro strato di zucchine. Procedere in questo modo fino a terminare le zucchine. Lasciar riposare almeno mezz’ora. Servire fresco (ma non freddo).

martedì 12 giugno 2012

Al verde!

Non diciamolo troppo forte, altrimenti si spaventa e se ne va, ma sembra  che l'estate sia arrivata e decisa a restare per un po' più di tempo che un singolo pomeriggio (compresi gli aspetti meno piacevoli dei temporali e delle grandinate improvvise che vanificano il tuo recente sforzo di lucidatura vetri e infissi, ma tant'è).

Non vi ammorberemo qui con i discorsi sulla prova costume incipiente anche perché non è che ci importi molto - visto che il mare per ora è lontano miraggio.
Rimane però il fatto che non sono proprio le giornate più adatte per mettersi a tirare un ragù da 6 ore o dedicarsi alla polenta e camoscio.

L'ingrediente preferito in questo periodo è il cous cous che nella sua forma più comune (per quella tradizionale e corretta chiedete alla Manu che è la nostra esperta di Marocco, Tunisia e dintorni) è facile e veloce da preparare e con un po' di verdure e le erbette che sfidano la sorte sui nostri balconi (vedi prova fotografica) diventa qualcosa di goloso.
E visto che siamo tutti un po' al verde ecco una ricettina veloce ed economica, che si prepara giusto nel tempo tra il controllo quotidiano dello spread e la lettura dell'ultima intervista della Merkel.



Cous cous con zucchine ed erbette

2 zucchine chiare
1 bicchiere di cous cous
menta
basilico
prezzemolo
1 cipollotto
1 limone
olio evo
sale e pepe q.b.



Lavate le zucchine e tagliatele a bastoncino.
Conditele con un filo d'olio, sale e pepe e un trito fatto con il cipollotto tagliato fine e le erbe aromatiche (per le dosi dipende dallo stato di salute delle vostre erbette, non vorremmo causare una moria di basilico, ma la regola è meglio abbondare).
Cuocetele al vapore per 15 minuti (non devono comunque essere troppo molli) aggiungendo all'acqua un paio di strisce di scorza di limone, due gambi  di prezzemolo e sale.

Fate rinvenire il cous cous secondo istruzioni e mischiatelo alle zucchine. Condite il tutto con un filo d'olio, sale e succo di limone.

Se questa versione moooolto light non è abbastanza corposa, si può aggiungere della feta o della ricotta salata a cubetti.




giovedì 31 maggio 2012

Pensieri di cioccolata

L'altra sera, noi della fuffa ci si trovava in piacevole compagnia a discutere della vita, l'universo e tutto quanto, quando, forse complici quei tre-quattro-cinque bicchieri di Chardonnay bello fresco chevagiucheeunpiacere, ci si è ritrovati a parlare di cibo in tv e di spot che oltre alla fame risvegliano qualcos'altro.

Per dire, uno è quello di una nota marca di gelato, la Carte d'Or, che nell'ultimo spot promuove il geleto alla crema inserendolo in un dessert piuttosto spettacolare a base di brownie, gelato, cioccolata fusa e scorza d'arancia...

Una roba che dopo dieci secondi la salivazione è quella dei cani di Pavlov al suono del campanello. Siamo in pieno food porn, in cui il cibo è presentato nel modo più sensuale e accattivante possibile.
Sulle potenzialità erotiche del cibo vi rimandiamo alla nostra amica blogger Minerva, che ne sa molto più di noi... ;)

Un'altro spot che al momento ci fa fare dei pensieracci è questo:



in cui Antonio Banderas rinnova l'immagine del mugnaio del Mulino Bianco e quando non parla con la gallina ma puccia cornetti nella cioccolata... ecco, bocca mia taci.

Per chi era bimbo negli anni Ottanta come noi, il Piccolo Mugnaio del Mulino Bianco era questo:



innamorato perso e senza rimedio di quella str***a di Clementina.

E voi? Quali sono gli spot che vi risvegliano l'ormone?

mercoledì 16 maggio 2012

Estate croccante


Che i crumble (quei dolci al cucchiaio molto inglesi, in cui uno strato di pasta “briciolosa” nasconde un ripieno morbido) ci piacciano parecchio, già lo sapete: dalla frutta al cioccolato, ci abbiamo infilato dentro di tutto.
Non potevamo dunque esimerci dal fare anche un esperimento salato, complice la quantità e la varietà di verdure che popolano il nostro frigo appena comincia la bella stagione.
PS: il crumble è ottimo per far fuori gli avanzi: la crosta nasconde in modo rassicurante qualsiasi ardita combinazione... Quindi variate gli ingredienti in base alle necessità/disponibilità, mescolate, sperimentate!

Ingredienti

Per l’impasto:
100 gr di farina
80 gr di pane grattugiato
80 gr di burro
Sale 

Per il ripieno:
1 cipolla rossa
1 melanzana piccola
1 peperone
8 pomodori ciliegini
Olive nere (perfette le Kalamata greche)
Pinoli
Pecorino
Olio evo
Sale
Erbe aromatiche (in mancanza delle mitiche erbe di mamma Caterina, anche le classiche “erbe provenzali” vanno bene: rosmarino, timo, maggiorana, finocchio...)

Affettare la cipolla, tagliare la melanzana a cubetti e il peperone a pezzi piccoli, dividere i pomodorini in quarti.
Far cuocere la cipolla in un cucchiaio d’olio, finché diventa trasparente. Unire la melanzana e, dopo una decina di minuti, i peperoni. Quando le altre verdure si saranno ammorbidite, aggiungere i pomodori, poi le olive snocciolate e una manciata di pinoli. Aromatizzare con le erbe, regolare di sale, e completare a piacere con una spolverata di pecorino.

Mentre le verdure cuociono, mescolare la farina, il pane grattugiato e una presa di sale, unire il burro a pezzetti e lavorare rapidamente gli ingredienti con le mani, fino a ottenere un composto non omogeneo, ma “bricioloso”.

Ungere una teglia con un filo d’olio, versare le verdure, ricoprire con il composto (che non va compattato, ma lasciato irregolare) e con un’ultima grattata di pecorino. 
Infornare a 180° per 20 minuti o comunque finché la superficie sarà dorata e croccante.
Servire tiepido.

venerdì 11 maggio 2012

Torta della (quasi) festa della mamma


Domenica scorsa, la Manu si è alzata di buon’ora con una convinzione in testa: “Oggi è la festa della mamma! Invito la famiglia a pranzo e preparo un bel dolcetto”. 
Solo diverso tempo dopo, con la torta ormai infornata a spandere buoni odori in cucina, la vostra affezionatissima si è resa conto di aver...ehm... clamorosamente sbagliato weekend.
Poco male comunque: una torta al cioccolato morbida, leggera e “squagliosa” non fa mai male, feste o non feste.
E la ricetta, cari amici, vi arriva giusto in tempo per coccolare le vostre mamme.
Con i migliori auguri dalle vostre Fuffologhe.


Ingredienti

70 gr di farina
80 gr di fecola di patate
180 gr di zucchero
2 uova
50 gr di cacao amaro
50 gr di burro
50 gr di olio
200 ml di panna fresca
circa 1/2 bustina di lievito
30 gr di granella di nocciole
Confettura a piacere (albicocca, arance o - per chi ama i gusti particolari - rose)


Tagliare a pezzettini il burro a temperatura ambiente, unire l’olio e lo zucchero e lavorare a crema. Aggiungere le uova, la panna, il cacao e la granella di nocciole. Unire da ultimo la farina e la fecola setacciate con il lievito.
Infornare per circa 40 minuti a 180° (fate sempre la prova-stecchino).
Una volta sfornata, lasciare raffreddare, tagliare delicatamente in due dischi e farcire con la confettura (ma vi assicuriamo che è buonissima anche senza ripieno!)

giovedì 8 marzo 2012

Pollo alla Lobelto


- Ascolta bene, Roby: TRRRRRRATTORE. Adesso ripeti, dai.
- TLLLLLLLLATTOLE
- Mmmm... no-oh! Con la ERRE, la ERRE!
- ELLLLLLLLE!
- Vabbè, proviamo questo: come ti chiami tu?
- LOBELTO!


Questi, pressapoco, erano i dialoghi che si svolgevano circa una ventina di anni fa tra La Manu e il suo adorato fratellino che, ormai prossimo alla scuola, aveva ancora qualche problemino con la pronuncia della malefica “erre”. Questa peculiarità e una calotta di capelli a spaghetto davano al pupo un’aria vagamente... orientale (vedi foto).
Oggi ovviamente il giovanotto sa dire senza problemi anche “il ramarro nel prato irrorato” e un buon parrucchiere ha (più o meno) sistemato i capelli, ma se uno si mette a cucinare il pollo nel wok - cinese - ricevuto a Natale dal fratellino - ex cinese - è quasi inevitabile che parta un cortocircuito di buffi collegamenti mentali...
Perciò, caro Roby, rassegnati: questo è il tuo pollo, anche se adesso sai dire la “erre”!



Ingredienti

1 petto di pollo
1 carota grande
Foglie di verza a piacere
Un pugno di arachidi e anacardi
1 cucchiaino di miele
Olio
Sale
Brodo (facoltativo)

Tagliare il petto di pollo a striscioline. Pulire la carota e, con il pelapatate, ricavarne dei “nastri” lunghi e sottili. Affettare sottilmente le foglie di verza. Ungere il wok e, quando l’olio è ben caldo, far saltare rapidamente il pollo. Aggiungere una manciata di arachidi e anacardi e far insaporire. Aggiungere i “nastri” di carota e, dopo qualche minuto, le striscioline di verza. Se il tutto dovesse asciugarsi, bagnare con il brodo o con acqua tiepida. A cottura quasi ultimata, aggiungere un cucchiaino colmo di miele. Aggiustare di sale e pepe.
Servire caldo con riso basmati bianco, eventualmente saltato nel “sugo” che rimane al fondo del wok.

mercoledì 8 febbraio 2012

Antigelo P&P: Polenta e puntine

Iniziamo subito con un po' di frasi fatte: l'Italia nella morsa del gelo, il grande freddo, temperature siberiane, emergenza neve, ecc. ecc...
Se è anche vero quello che mi è capitato di leggere su fb e cioè che qui dalle nostre parti "la neve di Roma la spaliamo in infradito", nondimeno nei giorni scorsi si son battute le brocchette.
E se attraversando la campagna in direzione di Torino nel paesaggio di neve di nebbia e di alberi ricoperti di galaverna ti pare di vedere passare il dottor Zivago diretto a Varykino, ecco, forse è lecito lasciarsi andare a qualche piatto ad alta temperatura e altrettanto alto contenuto calorico.

Polenta e puntine

Ingredienti per 4 persone

1 kg di costine di maiale
500 gr di pomodori pelati
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
2 spicchi d'aglio
1 foglia d'alloro
1 bicchiere di vino bianco
olio evo
burro
sale e pepe q.b.

Per la polenta:
1/2 kg di farina di mais bramata
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di sale grosso
1,5 l di acqua
2 bicchieri di latte

Preparare il trito con carota sedano e cipolla e metterlo a rosolare in una padella con gli spicchi d'aglio, l'olio e il burro.
Aggiungere le costine e farle rosolare da entrambi i lati, sfumare con il vino bianco, aggiungere i pelati, l'alloro e regolare di sale e pepe.
Fare cuocere a fuoco non troppo alto per almeno un'ora e mezza, fino a quando la carne si stacca dalle ossa. Se tende ad asciugarsi troppo, aggiungere un po' di brodo

Mentre la carne cuoce, preparate la polenta portando a bollore l'acqua con il latte, il sale e l'olio, versando la farina e pioggia e mescolando con la frusta per non fare grumi. Quando si addensa continuate a mescolare energicamente con un cucchiaio di legno per almeno un'ora.

Servire la polenta con le costine e non risparmiare con il sugo.

giovedì 2 febbraio 2012

Paccheri del "mezzo"


Come alcuni di voi sanno, metà delle redazione della fuffa vive in una casa in cima a una collina, con prato, bosco e mucche a far da confinanti. “Molto bucolico”, direte. Certo. Almeno finché non nevica per 5 giorni di fila e lo spazzaneve si dimentica di passare.
In tal caso, la faccenda si fa più complicata. Anche a livello alimentare. Perché se avete appena comprato la macchina e non l’avete ancora dotata di gomme da neve, l’idea di scendere in paese per la spesa, rischiando di schiantarvi alla prima curva, non vi sorride affatto. E quella di calarvi a piedi e tornare trascinando le borse su per la salita, ancora meno. Così, siete costretti a passare al piano B: far fuori qualsiasi genere alimentare si annidi in frigo e nella dispensa, anche quelli che - ammettiamolo - sono stati un acquisto errato, per genere e quantità. Comunque, prima di passare a nutrirsi di Insalatissime tonno e farro, scadute da... un po’, qualcosa di non tossico si può produrre. Una scatola di pasta e qualche condimento lasciato a mezzo possono aiutare.



Ingredienti per 2 persone

180 gr. di paccheri (dosi abbondanti, tanto non c’è altro da mangiare!)
Mezza confezione di ricotta - circa 125 gr.
Mezzo barattolo di sugo di pomodoro pronto
Olive nere - quante ce n’è
Olio
Parmigiano o pecorino o altro formaggio stagionato


Cuocere al dente i paccheri in abbondante acqua salata.
In una padella ampia mescolare la ricotta, il sugo di pomodoro e le olive (intere, oppure snocciolate e tagliate a pezzetti: fate voi). Quando il condimento è ben caldo, aggiungere i paccheri ben scolati e mescolare con cura: il sugo deve riempire ben bene la pasta.
Aggiungere a piacere un filo d’olio e una spolverata di formaggio.
Gustare osservando placidi la nevicata, tanto ormai il “problema cibo” è risolto! :)

giovedì 19 gennaio 2012

Scaldapancia dei primi freddi

A volte ritornano.
Meglio tardi che mai.
Chi non muore si rivede.

Se vi sono venute in mente queste frasi riferite a noi della Fuffa, ebbene: siete più che giustificati. Ci cospargiamo il capo di cenere per la lunga assenza, vi ri-facciamo i nostri auguri di un anno nuovo felice e pieno di cose buone, belle e fuffose, e ripartiamo a testa alta, convinte che, se proprio il mondo deve finire, nel frattempo valga la pena di godersela! ;)

Pungolate dal freddo che finalmente si è degnato di arrivare (noi gente di semi-montagna abbiam bisogno che l’inverno sia inverno... e se anche Madama Neve volesse fare la sua comparsa, ne saremmo liete!), estraiamo la pentola di coccio e ci dedichiamo alla preparazione di una zuppa rustica e ruspante, che altro nome proprio non poteva avere.


Ingredienti per 3-4 persone
3 patate medie
Una scatola di farro precotto
Cavolo bianco e viola (li trovate già belli, pronti e affettati alla Coop, sotto forma di insalata mista)
1 scalogno
1 carota piccola
Olio
Dado vegetale


Tritare lo scalogno e la carota e farli soffriggere in poco olio. Pelare e tagliare a pezzi piccoli le patate e farle insaporire per qualche minuto nel soffritto. Aggiungere il farro ben scolato e il cavolo (circa mezza busta, ma le dosi dipendono dal gusto personale). Quando le verdure si saranno ammorbidite, aggiungere abbastanza acqua da coprirle e un dado. Lasciar cuocere a fuoco lento, godendosi il borbottio (ma se siete di corsa, vale anche far cuocere il tutto ella pentola a pressione).
A cottura ultimata, regolare di sale e pepe e aggiungere un filo d’olio crudo.
Perfetta con crostini tostati e una spolverata di pecorino toscano.