giovedì 25 novembre 2010

Buona festa del grazie

Oggi è il giorno del Ringraziamento negli States e la Bree Van De Kamp che è in noi non può lasciar passare l'occasione senza festeggiare.
Per non illanguidire nella malinconia, al pensiero che una parte di redazione l'anno scorso a quest'ora stava facendo le valigie per NYC, vi postiamo una ricetta di un classico del pranzo del Ringraziamento, quella maratona culinaria che inizia a metà pomeriggio e finisce quando l'ultimo dei sandwich al tacchino lascia il frigorifero (secondo racconti attendibili, una settimana dopo).
Non pensando nemmeno per un momento a farcire un monumentale tacchino, ci orientiamo verso il dolce, usando uno dei nostri ingredienti di stagione preferiti, la zucca.

Pumpkin Pie - Crostata di zucca

Ingredienti:
1 rotolo di pasta brisée
1 zucca tonda (800 g circa)
3 uova
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
Noce moscata (una pizzico)
125 ml di panna
100 g di zucchero di canna
2 cucchiai di sciroppo d'acero (si trova, si trova - in alternativa un cucchiaio di miele d'acacia)
Sale

Tagliare la zucca a fette, togliere i semi e metterla in forno a 180°. Cuocere finché diventa tenera (circa mezz'ora).
Con un cucchiaio togliere la polpa dalla buccia, metterla in una ciotola e frullarla. Una volta fredda, aggiungere i tuorli d'uovo, lo zucchero, lo sciroppo d'acero, la panna e le spezie.
Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e aggiungerli alla zucca.

Foderare con la pasta una teglia da forno (24 cm) e ritagliare eventuale eccedenza per le decorazioni. Bucherellare il fondo e versare il ripieno.
Cuocere 10 minuti in forno a 220°. Poi abbassare a 180 e cuocere un'altra mezz'ora. Le decorazioni vanno aggiunte dopo circa 20 minuti da inizio cotture, altrimenti affondano.

*chi becca la citazione teledipendente dal titolo vince una fetta di torta! (la Giù)

giovedì 11 novembre 2010

Pints of Guinness make you strong

Nonostante San Martino stia mantenendo le promesse e almeno a Torino brilli un bel sole, la stagione e quella che è, quindi ci permettiamo di postare una ricetta che più autunnale non si può.
Gli stufati sono ottimi per il periodo perchè sono piatti unici, cuociono per delle ore tranquilli e borbottanti, permettendoti di goderti il calduccio della cucina, sono comfort food allo stato puro, ma non sono piatti da donnicciole.
Consiglio della chef: prepararlo ascoltando A rainy night in Soho dei Pogues.

Ingredienti per 4 persone

400 gr di spezzatino (tenerone di manzo)
1 cipolla bianca
4 carote medie
1 gambo di sedano
1 lattina di Guinness
1 dl di brodo vegetale
burro
olio d'oliva
sale
pepe
farina

Miscelare la farina con un pizzico di sale e una macinata di pepe. Infarinare la carne e scuotere l'eccesso.
In un tegame di coccio scaldare l'olio e far sciogliere il burro. Rosolare la carne.
Aggiungere le verdure tagliate a pezzi non troppo piccoli. Salare e pepare.
Versare un bicchiere di Guinness e coprire.
Durante la cottura (2-3 ore) aggiungere il brodo se il sugo si asciuga troppo. Essendo uno stufato, la salsa deve essere abbondante.

Tocco italiano: servire con fette di polenta alla griglia e una spolverata di prezzemolo tritato.
Tocco finale: gustare con una pinta di Guinness - ovvio, no?

martedì 9 novembre 2010

"Le ricette della fuffa vol.2": la Bibbia dei fuffologi è in arrivo!



“Ma ‘Le ricette della fuffa’ si può comprare?”, “Dove ne trovo una copia?”, “La prossima volta pubblicatelo prima di Natale, così posso regalarlo!”: nell’ultimo anno, con grande e piacevole sorpresa, ci siamo sentite fare più e più volte queste domande e osservazioni... Il libriccino di ricette, realizzato un po’ per gioco e un po’ per scherzo e regalato agli amici, sembrava riscuotere più successo del previsto.

Così alla fine ci siamo decise: il secondo volume della fuffa è realtà!
E questa volta potete acquistarlo, regalarlo, recapitarlo come messaggio in codice per l’amico/l’amica che non sa cucinare, farlo avere alla zia che vi avvelena a ogni invito a pranzo... insomma, farne quello che vi pare!

Lo (chiccosissimo) stile vintage e la (amatissima) grafica restano quelli che conoscete (e se non li conoscete... allora non potete esimervi dall’acquisto! :D), ma naturalmente si arricchiscono i contenuti: nel nuovo volume troverete il meglio dal blog e, of course, idee assolutamente inedite, ma anche le ricette “storiche”, per chi si è perso il primo libro.

120 pagine di pura fuffa in formato tascabile, guarnite di disegnini, chiacchiere e ironia, per la modica cifra di 10 euri.


Come faccio ad averlo?

Opzione 1: se abiti a Torino e dintorni, ordinalo da noi
Se vuoi risparmiare le spese di spedizione, puoi richiedere il libro direttamente a noi.
Mandaci un’email all’indirizzo idee@lericettedellafuffa.it, indicando quante copie desideri e potrai poi ritirare il libro chez nous: basta organizzarsi.
Per gli altri: siamo spiacenti, ma il furgoncino per le consegne non ce lo abbiamo ancora... Però potete scegliere l’opzione 2!

Opzione 2: Acquistalo su Lulu
Il libro è in vendita sul sito di stampa online Lulu.com: il prezzo è lo stesso, ma le spese di spedizione sono a parte.
Acquistare è facile: seguite questo link, pochi click e la fuffa vi arriverà direttamente a casa.


Avete domande, dubbi attanaglianti, richieste speciali, ordini sopra le 2000 copie (stiamo scherzando!)?
Scriveteci! Trovate i nostri indirizzi - guarda un po' - nella sezione Contatti.

lunedì 8 novembre 2010

La fuffa dei lettori #7: Sole d'autunno

E' lunedì e la nostra fedelissima Cristina torna a farci visita alla "Fuffa dei lettori" (per i suoi altri contributi vedete qui e qui e anche qui) con una torta che alle vostre redattrici ha fatto subito pensare a un meraviglioso sole d'arance, capace di illuminare e scaldare anche un uggioso pomeriggio d'autunno.
Grazie Cristina, anche per il consiglio del thé con le spezie, ché solo a leggerne pare di sentirne il profumo!


Ingredienti:
- 3 arance e la scorza di una
- Farina mista senza glutine 250gr
- Mezza bustina di lievito per dolci
- 50gr di burro
- 2 uova
- 3 cucchiai di zucchero a velo
- mezza fialetta di rum per dolci.

Mettere in una zuppiera la farina, il lievito, 2 cucchiai di zucchero a velo, e la scorza dell'arancia grattugiata. Rimescolare. Sbattere le uova, e sciogliere il burro a bagnomaria (o a fuoco vivo senza che prenda colore né si bruci). Fare della farina il classico vulcanetto e mettervi al centro le uova, il burro e 4/5 gocce di essenza di rum, indi mescolare bene il tutto con l'aiuto di una forchetta. Deve risultarne un composto morbidoso e spalmabile ma non proprio 'liquido'. Mettetelo da parte.
Sbucciate e affettate le arance. Prendete una teglia rotonda, copritela con la carta forno, e qui spargete sul fondo il cucchiaio di zucchero irrorato qui e là con le gocce rimanenti della fialetta di rum. Posatevi sopra le fette d'arancia in modo tale da coprire tutto il fondo della teglia, quindi versatevi sopra il composto messo da parte e livellatelo adeguatamente.
Infornare una ventina di minuti a 200 gradi, quindi un'altra ventina a 120.

Quando sarà pronta, estraetela e capovolgetela sul piatto di portata.
Consiglio come accompagnamento un the con le spezie (ovvero the nero con stecca di cannella, bacche di cardamomo, zenzero fresco e chiodi di garofano), per combattere ma anche godersi queste giornate che ci stanno portando nell'inverno.

mercoledì 3 novembre 2010

A cena con Monsieur le Directeur Général...

Ha piovuto, piovuto, piovuto.
E adesso il timido sole che finalmente ha deciso di spuntare è annegato nella nebbia.
Quale momento migliore per sognare luoghi caldi ed esotici?
Per aiutarvi a lasciare il vostro corpo sulla sedia, davanti al monitor, al libro di scuola o altrove, e vagabondare con la mente verso sud, niente di meglio della ricetta camerunese che abbiamo da tempo promesso, da tempo sperimentato, ma non ancora condiviso (sembrerà curioso e poco credibile, ma anche le vostre fuffologhe talvolta lavorano): il poulet DG, dove DG sta per “directeur général”. Un piatto, come dice il nome, per le grandi occasioni e gli ospiti importanti: dunque ricco, gustoso, decisamente saziante.

Naturalmente, come tutti i piatti tradizionali, ha un milione di varianti possibili... Questa è quella riprodotta “a naso”, corrispondente nel gusto a quanto assaggiato in Cameroun, ma adattata per ridurre un po’ i tempi di preparazione, scegliendo i bocconcini di petto di pollo al posto del pennuto intero.

Il tutto non è proprio ad altissimo tasso di fuffa, ma fidatevi: il segreto è avere un po’ di tempo, mettere su la musica adeguata, ballare senza ritegno mentre pulite le verdure, aspirare ben bene il profumo delle spezie e poi via: il poulet sarà pronto e voi sarete ancora lì a dimenarvi e fischiettare.
Garantito.

Colonna sonora consigliata: “The best of Manu Dibango” o “Soul Makossa”, sempre Manu Dibango

PS: gli amici torinesi che abbiano voglia di assaggiare un poulet DG autenticamente camerunese possono fare un salto al Jardin d’Afrique (il proprietario è di Yaoundè), in via Feletto, zona corso Giulio Cesare: il posto è abbastanza grezzo, ve lo diciamo (anche se ci hanno assicurato che stanno per avviare lavori di ristrutturazione) e probabilmente sarete gli unici avventori italiani, ma questo è il bello! L’atmosfera è esattamente quella che abbiamo respirato in Camerun - musica, trasmissioni di calcio in tv e birra solo da 66cl compresi.


Poulet DG

Ingredienti per 4 persone

1 petto di pollo di grandi dimensioni
1 grossa cipolla
3 peperoni (possibilmente uno verde, uno rosso e uno giallo)
fagiolini (a piacere, non ho calcolato le quantità... la precisione non è fuffosa!)
3 carote
1 zucchina
2 plantain o banane platano (e qui scatta la domanda: dove diamine le trovo? Scovate all’Ipercoop di Beinasco, solitamente sono reperibili nei negozi di prodotti esotici e penso immancabili a Porta Palazzo)
2 pomodori
Aglio
Curry
Zenzero fresco
Paprika o peperoncino

Tagliare il pollo a pezzettini non troppo piccoli e farlo marinare con 1/4 di cipolla tritata, uno spicchio d’aglio, un cucchiaino di curry, un pizzico di paprika e olio a piacere. Più tempo se ne starà a meditare nel frigo, migliore sarà. Intanto pulire le verdure e prepararle per l’uso: tagliarle a pezzi (i plantain vanno ridotti a rondelle non troppo sottili, un cm circa), sbollentare i fagiolini per ammorbidirli, condire i pomodori con olio, sale, uno spicchio d’aglio.
Quando il pollo sarà ben marinato, farlo saltare in padella fino a cottura, poi metterlo da parte.
In una casseruola capiente (non lesinate sulle dimensioni o la verdura ci metterà un secolo a cuocere e non riuscirete mai a cacciarci dentro anche il pollo!) far soffriggere la cipolla in poco olio, finché non sarà morbida e quasi trasparente, quindi aggiungere le carote, poi i peperoni e infine i fagiolini e la zucchina. Pelare e grattuggiare lo zenzero e unirlo alle verdure.
Lasciar cuocere 5/6 minuti, aggiustando di sale, quindi aggiungere i pomodori con la loro acqua e il condimento e continuare la cottura per altri 10 minuti.
Unire il pollo, mescolare bene e quindi cuocere per altri 25/30 minuti, ricordando di aggiungere un po’ d’acqua se il tutto dovesse asciugarsi troppo.
Nel frattempo friggere i plantain e unirli al pollo e alle verdure poco prima di togliere dal fuoco.
Servire tiepido, eventualmente accompagnato da riso pilaf.

martedì 2 novembre 2010

Salone del Gusto 2010, il reportage della fuffa è online!


Abbiamo approfittato della pazienza dei nostri due lettori, ma infine ce l'abbiamo fatta: le foto della missione al Salone del Gusto sono finalmente online.
Potete curiosare fra salumi e cioccolatini, birre e forme di pane - esattamente come abbiamo fatto noi - visitando la nostra pagina Facebook.

Esperienza travolgente dal punto di vista gastronomico, appagante per i sensi, stimolante per le idee, ha urgente bisogno di un sostanziale miglioramento: il ritocco (verso il basso, of course) della tariffa d'ingresso. E niente assaggini a pagamento, please, che ci tolgono la curiosità.