
- Ascolta bene, Roby: TRRRRRRATTORE. Adesso ripeti, dai.
- TLLLLLLLLATTOLE
- Mmmm... no-oh! Con la ERRE, la ERRE!
- ELLLLLLLLE!
- Vabbè, proviamo questo: come ti chiami tu?
- LOBELTO!
Questi, pressapoco, erano i dialoghi che si svolgevano circa una ventina di anni fa tra La Manu e il suo adorato fratellino che, ormai prossimo alla scuola, aveva ancora qualche problemino con la pronuncia della malefica “erre”. Questa peculiarità e una calotta di capelli a spaghetto davano al pupo un’aria vagamente... orientale (vedi foto).
Oggi ovviamente il giovanotto sa dire senza problemi anche “il ramarro nel prato irrorato” e un buon parrucchiere ha (più o meno) sistemato i capelli, ma se uno si mette a cucinare il pollo nel wok - cinese - ricevuto a Natale dal fratellino - ex cinese - è quasi inevitabile che parta un cortocircuito di buffi collegamenti mentali...
Perciò, caro Roby, rassegnati: questo è il tuo pollo, anche se adesso sai dire la “erre”!
Ingredienti
1 petto di pollo
1 carota grande
Foglie di verza a piacere
Un pugno di arachidi e anacardi
1 cucchiaino di miele
Olio
Sale
Brodo (facoltativo)
Tagliare il petto di pollo a striscioline.

Servire caldo con riso basmati bianco, eventualmente saltato nel “sugo” che rimane al fondo del wok.